Rimborsopoli Movimento 5 Stelle, Di Maio in banca con Le Iene
Bufera sui bonifici fantasma, il candidato premier prova a fare chiarezza
Per il Movimento 5 Stelle non si placa lo scandalo rimborsopoli. Questa mattina Luigi Di Maio si è recato in banca, agli sportelli del banco di Napoli a Montecitorio, per produrre tutta la documentazione necessaria e dalla quale si evincono i 55 bonifici destinati alla microimprenditoria eseguiti in questi anni. Il candidato premier e capo politico del M5S ha restituito oltre 161mila euro - 161.096,14 per l'esattezza - in questi 5 anni di legislatura: 150.087,14 sono andati al fondo per le piccole e medie imprese del Mise, 11.009, invece, sono finiti nel fondo di ammortamento titoli di Stato, ovvero il fondo dove finivano i soldi del taglio degli stipendi ed eccedenze di diaria dei parlamentari grillini prima che venisse aperto il conto corrente per il microcredito dietro pressione degli stessi eletti 5 Stelle con tanto di tende stazionate davanti al ministero del Tesoro. Ai 160 mila e rotti euro restituiti vanno sommati gli importi a cui Di Maio ha rinunciato, ovvero 177.401,10 euro quale indennità lorda da vicepresidente della Camera e 32.500 euro come rimborso spese di rappresentanza, per un totale di 209.901,10 euro. Tra importi restituiti e rinunce varie, fanno notare dal suo staff, Di Maio ha reso in questi anni 370.997,24 euro.