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Ma quale abolizione. Tutti i big della politica vogliono il Senato

Da Renzi a Salvini e D'Alema: la corsa a Palazzo Madama

Daniele Di Mario
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Matteo Renzi voleva abolirlo, trasformandolo in una sorta di Camera delle Autonomie. Addirittura, nel suo discorso in occasione del voto di fiducia al suo governo, il neonominato presidente del Consiglio assicurò che sarebbe stato l'ultimo premier a dover chiedere la fiducia al Senato. Invece, dopo la vittoria del No al referendum del dicembre 2016, Palazzo Madama tornerà ad essere protagonista della XVIII legislatura, facendo il pienone di big e leader di partito. A partire da Matteo Renzi fino ad arrivare a Matteo Salvini e, magari, a Massimo D'Alema. Il Senato ha alle spalle una storia di alti e bassi: fu nell'occhio del ciclone nella XV legislatura, quella del secondo governo Prodi, sfiduciato proprio a palazzo Madama il 24 gennaio del 2008; nuovamente sotto i riflettori nella XVI legislatura, con l'ultimo governo Berlusconi e l'ormai storico voto sulla decadenza da senatore del Cavaliere. Più in generale, Palazzo Madama, per tutta la durata del Porcellum, ha rappresentato sempre l'ago della bilancia, con maggioranze risicate se non diverse, il pallottoliere da tenere sempre a portata di mano e votazioni al cardiopalmo. Fino a diventare una sorta di Camera di "serie B", con i leader tutti concentrati alla Camera e a un passo dall'essere trasformato in un «museo», salvato poi dalla sconfitta al referendum costituzionale che ha bocciato la riforma del governo Renzi nel dicembre del 2016. La prossima legislatura, invece, potrebbe essere quella che riporterà il Senato al centro della scena: è a palazzo Madama, infatti, che hanno deciso di candidarsi il leader del Pd, Matteo Renzi e il segretario della Lega Matteo Salvini, entrambi alla prima esperienza in Parlamento. Tornerà a casa il leader di Liberi e Uguali, presidente uscente della Camera Alta, Pietro Grasso; per il gran ritorno, dopo aver saltato una legislatura, anche l'ex premier Massimo D'Alema (Leu) sceglie il Senato, mentre il Senatur Umberto Bossi torna alle origini. E ancora: hanno scelto il Senato new entry del calibro di Adriano Galliani, ex Ad del Milan, candidato nelle liste di Forza Italia e l'ex governatore dell'Emilia Romagna ed ex commissario straordinario del terremoto in centro Italia, Vasco Errani (Leu). Anche Emma Bonino, leader di + Europa, sceglie palazzo Madama per un nuovo giro in Parlamento. Uno dei più anziani per numero di legislature alle spalle, Pier Ferdinando Casini, viene riconfermato per un seggio a palazzo Madama. Traslocano dalla Camera al Senato l'esperto di riforme dei 5 Stelle, Danilo Toninelli, così Ignazio La Russa e Daniela Santanchè (entrambi FdI). Farà il suo esordio al Senato, se eletto, il giornalista Gianluigi Paragone, in quota M5S.

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