Berlusconi lancia la flat tax e attacca i Cinquestelle: "Più pericolosi dei post comunisti"
Il leader di Fi in tv a Domenica Live da Barbara D'Urso
Luci sparate, musiche ad effetto, applausi e urla da concerto rock accompagnano l'ingresso di Silvio Berlusconi nell'arena di Barbara D'Urso. Il Cavaliere gioca in casa, a Canale 5, e snocciola una dopo l'altra tutte le cifre della sua equazione per la crescita: meno tasse, più soldi nelle tasche degli italiani, più consumi, quindi più produzione industriale e più lavoro. Il fulcro dell'equazione è proprio la flat tax. Dobbiamo andare a votare per non dare in mano l'Italia a chi è incapace e impreparato, ma soprattutto a coloro che invidiano e odiano chi ha raggiunto il benessere per sé e per la propria famiglia. In questa situazione non andare a votare sarebbe come suicidarsi. #domenicalive pic.twitter.com/CTqcDJnTT0— Silvio Berlusconi (@berlusconi) 14 gennaio 2018 "La nostra religione laica è sempre stata meno tasse, meno tasse, meno tasse. Siamo sotto una oppressione fiscale ed è qualcosa che incide negativamente su tutti. Serve una vera e propria rivoluzione fiscale che si chiama flat tax", premette il presidente di Forza Italia che, poi, aggiusta il tiro di Salvini fissando l'asticella dell'aliquota, non al 20 per cento ma al 23 per cento. "C'è una unica aliquota, pari o inferiore all'aliquota più bassa che oggi è al 23 per cento. L'aliquota che si applica è al 23 per cento". E le coperture? Qui Berlusconi rivede al ribasso il peso per lo Stato. Non 50 miliardi di entrate minori, ma "circa 30 il primo anno" a fronte della quali "andremo a prendere almeno 40 miliardi dalla non elusione e dalla mancata evasione. Sarà un toccasana per l'erario, le imprese, l'economia", promette. Nella trasmissione pomeridiana di Canale 5, l'ex Cav sprona i telespettatori a votare per Forza Italia e scongiurare quello che lui considera il maggior pericolo per l'Italia: i pentastellati. Il Movimento 5 Stelle viene etichettato come "una setta, che prende ordini da un vecchio comico e dal figlio sconosciuto dell'altro comico, adesso defunto". Di più, i pentastellati sono "una formazione ribellista e pauperista che è assolutamente pericolosa, direi quasi più pericolosa dei post-comunisti di allora", cioè del 1994, quando Berlusconi decise di scendere in campo perché altrimenti "sarebbero andati sicuramente al potere". Nel suo intervento televisivo, Berlusconi ha liquidato le polemiche sollevate da un articolo secondo cui la compravendita del Milan avrebbe nascosto riciclaggio di denaro. I giornalisti che hanno scritto sul Milan "hanno fatto un buco nell'acqua", anche perché "mai nessuno avrebbe approfittato di un'operazione così conosciuta a tutti come la vendita di una squadra di calcio". L'ex Cav ha spiegato che nella vendita della squadra milanese "Fininvest si è avvalsa di banche di alto livello" e "alla fine abbiamo venduto ad una protagonista dell'industria cinese, che ha mantenuto tutti gli impegni". È stata infine smentita l'intenzione di Berlusconi di volersi recare sulla tomba di Bettino Craxi, ad Hammamet in Tunisia, a pochi giorni dalle elezioni. Una smentita è arrivata dalla figlia dell'ex premier socialista, Stefania Craxi. "Seppur superfluo, mi corre l'obbligo di precisare, per dovere di cronaca, che il presidente Berlusconi non ha chiesto alcun permesso per una sua eventuale presenza ad Hammamet, se non altro perché non c'è nessun permesso da richiedere", ha detto.