Regionali, la spaccatura fa male al centrodestra
Berlusconi, Salvini e Meloni uniti sono a un passo dal 40%. Ma nel Lazio la mancanza di un candidato comune spinge Lombardi e Zingaretti
La spaccatura del centrodestra nel Lazio fornisce un quadro fosco sul lato dei sondaggi. L'aritmetica, a poche settimane dalle elezioni, certo non rasserena gli elettori già disorientati da un quadro politico che soffre divisioni e vendette interne. Così ieri un sondaggio dell'Istituto Piepoli, pubblicato su La Stampa forniva questo quadro, basato sul confronto diretto dei candidati, presi a due a due: il candidato della sinistra, Nicola Zingaretti, è avanti su Maurizio Gasparri, al momento solo presunto candidato del centrodestra, per 40 a 21. Il Presidente uscente vince il confronto anche con Sergio Pirozzi, candidato civico di area centrodestra, per 34 a 29. Anche candidata del Movimento 5 Stelle Roberta Lombardi prevale sui due nomi dell'emisfero dei moderati. 36 a 24 su Gasparri e 35 a 29 su Pirozzi. Quanto allo scontro diretto tra Zingaretti e la Lombardi, vincerebbe la seconda, seppur di poco: 36% a 34%. Tuttavia, Nicola Piepoli, a corredo del sondaggio, ha ricordato che «la situazione nel Lazio è fortemente incerta e secondo noi si risolverà solamente con l'ultimo voto inserito nell'urna il giorno delle elezioni». Altro studio, quello realizzato da Index Research per il programma di La 7 Piazzapulita. In questo caso, Zingaretti sarebbe avanti con il 36% delle intenzioni di voto. Dietro si piazza Roberta Lombardi con il 29. E poi arrivano i candidati del centrodestra: Gasparri totalizzerebbe il 22% e Pirozzi il 10%. Poi c'è uno studio di Euromedia Research, basato sul dato «disagregato», e riferito al Lazio, di un'indagine risalente a poco prima delle vacanze natalizie. In questo caso, un centrodestra unito arriverebbe a sfiorare il 40% (39,3%), il Movimento 5 Stelle arriverebbe al... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI