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La manovra è legge, via libera al Senato con 140 sì

Il premier Gentiloni: "L'Italia merita fiducia"

Silvia Sfregola
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Con il via libera definitivo del Senato, la manovra diventa legge. L'ok di Palazzo madama è passato con 140 voti favorevoli e 94 contrari. Partita come una manovra "snella", secondo la definizione del premier Paolo Gentiloni, la legge di bilancio si è arricchita nel percorso parlamentare di infinite micronorme localistiche e settoriali, ma i pilastri essenziali restano l'occupazione giovanile, la lotta alla povertà e il rinnovo del contratto degli statali, con qualche risorsa in più trovata tra Camera e Senato per gli enti locali e, soprattutto, per recepire l'accordo sulle pensioni. Gran parte delle risorse, poco meno di 15 miliardi, sono state infatti assorbite dalla sterilizzazione delle clausole Iva. Soddisfatto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni che su Twitter ha scritto: "Il Senato ha varato la Legge di Bilancio. Con risorse limitate, una spinta alla crescita. Il contratto degli statali firmato stanotte era atteso da un decennio. L?Italia merita fiducia". Per il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, si tratta di una manovra per una Italia "più unita in cui riconoscersi tutti". Molto soddisfatto anche il ministro della Cultura Franceschini. "La cultura protagonista di questa legge di bilancio - afferma -. Sono felice e orgoglioso della centralità che le politiche per la cultura e il turismo hanno conquistato in questa legislatura, grazie all'impegno della maggioranza e al contributo costruttivo delle opposizioni. Sono certo che non si tornerà ma più a con la cultura non si mangia". Ma l'opposizione va all'attacco. Per LeU parla Loredana De Petris. "La legislatura finisce nello stesso modo in cui varie volte si è contraddistinta in questi anni: non abbiamo mai votato una manovra con le procedure normali. L'Italia ora è un paese più disuguale". Duro anche Andrea Mandelli di Forza Italia, vicepresidente della Commissione Bilancio. "Una manovra fatta a debito - dice- e che lascerà un deficit enorme al governo che verrà. Costretto a partire con l'handicap della pesante zavorra di 50 miliardi di clausole di salvaguardia".

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