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Banca Etruria, Gentiloni blinda la Boschi: "Sarà ricandidata"

E Consoli, ex Veneto Banca: "Incontrai l'allora ministra ma non proferì parola"

Davide Di Santo
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Maria Elena Boschi "ha chiarito le circostanze", che riguardano il suo ruolo nel caso Banca Etruria dopo le parole del presidente della Consob: "io non sono il giudice del valore aggiunto" che l'ex ministro per le riforme potrà  portare al Pd, ma "sarà candidata e mi auguro che abbia grande successo". Paolo Gentiloni risponde così, al termine del Consiglio Ue di Bruxelles, alle polemiche che da ieri stanno infiammando la politica italiana. "Mi auguro che le prossime settimane non siano dominate dal bisticcio sulle banche che non sono la priorità' dei cittadini italiani", aggiunge il presidente del Consiglio, che ironizza sui retroscena circolati in questi giorni e sulla eventualità di una sua candidatura autonoma con una lista che porti il suo nome: "Una lista a mio nome alle prossime elezioni mi sembra una cosa irrealistica, la mia somiglianza con Dini è scarsa", dice citando l'ex premier che diede vita alla lista Rinnovamento italiano dopo la sua esperienza di governo nel 1996. Intanto è andata in scena alla commissione di inchiesta sul sistema bancario l'audizione di Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato di Veneto Banca. "Nel 2014, intorno a Pasqua, si tenne un incontro con il presidente di Banca Etruria che ci portò a casa del vicepresidente Boschi. Poi venne il ministro Maria Elena Boschi, per un quarto d'ora, durante il quale non proferì parola, dopo di che si alzò e andò via", ha detto. Nella sua ricostruzione, Consoli sottolinea che avrebbe voluto incontrare anche Matteo Renzi per avvisarlo "che la riforma delle Popolari poteva essere pericolosa. Recentemente", ha aggiunto, "gli ho scritto due lettere ma non ho mai ricevuto risposta".

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