Braccio di ferro col governo sul gasdotto
Emiliano choc sul cantiere Tap: sembra Auschwitz. Poi fa marcia indietro
Per il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano il cantiere Tap di Melendugno "sembra Auschwitz". "Se vedete le fotografie è proprio identico - afferma ai microfoni di Circo Massimo, su Radio Capital - Hanno alzato un muro di cinta con filo spinato, è impressionante". "Stanno militarizzando inutilmente una zona - prosegue - e i cittadini si sentono coartati e vedono in quella struttura qualcosa che ricorda cose tristi della storia. Noi siamo favorevoli al Tap - aggiunge Emiliano - ma con approdo a Brindisi. Io non sono il Signor No, perché propongo sempre alternative e in questo caso ho indicato Brindisi come approdo migliore per il gasdotto", che percorrerà 105 chilometri di fondali dalla costa albanese a quella italiana. A chi gli chiede se a Melendugno si possa parlare di pseudo-guerriglia urbana, "se io guidassi la guerriglia la vincerei - risponde il presidente della Regione Puglia - ma io sono magistrato e non guido guerriglie. Sono lontanissimo da chi pensa di usare la violenza anche di fronte a un sopruso di Stato. Calenda - conclude Emiliano - parla così perché cerca una collocazione futura, visto che tra qualche mese è senza lavoro". Il ministro Carlo Calenda "media tra la lobby del carbone e quella del gas, risponde a loro anziché all'interesse pubblico", ha attaccato Emiliano che ha ricevuto a stretto giro la replica del responsabile dello Sviluppo economico: "Dire che sostengo il Tap per favorire le lobby e trovarmi un posto di lavoro è infantile e volgare ma tutto sommato innocuo, dire che il cantiere è uguale ad AUSCHWITZ è grave e irrispettoso. Cerca di rientrare nei limiti di un confronto civile", ha twittato Calenda. Alla fine è arrivato il dietrofront del governatore pugliese. "Il paragone tra il cantiere Tap e Auschwitz è oggettivamente sbagliato e mi scuso per averlo inopportunamente utilizzato questa mattina in radio durante una diretta", ha detto Emiliano.