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Pirozzi candidato, Rampelli (FDI): troveremo la sintesi, l'alleanza unita viene prima di tutto

Fabio Rampelli (FDI)

Pietro De Leo
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«Questa mattina (ieri per chi legge n.d.r) il sindaco Pirozzi ci ha chiamati, avvisandoci in anticipo dell'ufficializzazione della sua candidatura per la Regione Lazio. Ovviamente noi abbiamo registrato la circostanza, apprezzando anche il gesto». Lo dice, al Tempo, il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Fabio Rampelli. È una persona che non ha mai fatto mistero di appartenere alla vostra "famiglia politica". «Pirozzi è ancora componente della nostra Assemblea Nazionale, è un sindaco ma ha la tessera di Fratelli d'Italia e dunque guardiamo alla sua scelta con interesse». Quali potranno essere le conseguenze politiche di questa "rottura degli indugi" del sindaco di Amatrice? «Per quanto ci riguarda, riteniamo che l'unità della coalizione sia un valore assoluto perché abbiamo il dovere di vincere e dare cinque anni di buongoverno ai cittadini della regione, un obiettivo che ci induce a rimettere in campo il "modello Sicilia", un'unità attorno a un unico candidato. Il centrodestra deve svolgere questa analisi e lo deve fare in armonia per battere Zingaretti e guidare la Regione con la migliore persona possibile. Musumeci in Sicilia è stata una grande decisione condivisa, un uomo di grande statura». Quindi possiamo considerare che il nome di Pirozzi sarà sul tavolo delle trattative con gli alleati? «Siamo una coalizione e ne parleremo nelle nostre riunioni, per trovare una sintesi». Rampelli, anche il suo nome, più volte, è entrato nella rosa delle opzioni per la Regione Lazio. Lei può essere un candidato "papabile" per quel ruolo? «In questi mesi mi sono arrivati molti attestati di stima in quel senso, e ringrazio quanti li hanno espressi, ma io non ho mai scelto di avanzare la mia candidatura e non ho ricevuto proposte, e dunque manca l'oggetto del contendere».

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