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Rosatellum, la lettera di Verdini: "Noi di Ala abbiamo salvato il Paese"

Denis Verdini
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Caro Direttore, come avrebbe detto Totò,«ogni limite ha una pazienza»: per questo ieri mattina in Senato ho sentito la necessità di intervenire. Nel dibattito sulla riforma elettorale sono stato da chi tirato per la giacca, da chi evocato, da chi insultato. A chi mi ha insultato ho scelto di non rispondere, perché volevo parlare solo ed esclusivamente di politica. Non mi ha meravigliato quindi l'uscita dall'aula dei grillini, poco avvezzi e alla politica e alla storia. Le ribadisco le nostre ragioni. E prima di tutto voglio dire che questa a mio parere è una buona legge elettorale, non è un colpo di mano né tanto meno un golpe. Questa non è la migliore legge elettorale perché leggi perfette non esistono, ma è la migliore possibile in questo momento storico e in questo Parlamento. Dicono che sia figlia mia, e non mi dispiace. Diciamo semmai che è mia nipote(inteso come "zio" eh, mi raccomando…). È una legge necessariamente frutto di un compromesso. Ma tutta questa legislatura è stata un compromesso, un grande compromesso. Troppo spesso si finge di dimenticare che nel 2013 le elezioni non produssero una maggioranza politica. E le alternative erano due: o sciogliere immediatamente le Camere o cercare un punto di incontro tra le forze politiche responsabili. Ebbene: c'è chi è stato responsabile a fasi alterne, noi abbiamo cercato di esserlo sempre. A chi ha detto che... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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