IL SENATO: OK ALLA NOTA DEL DEF
Super ticket sulla sanità. La maggioranza apre a Mdp
Il governo tira un sospiro di sollievo. Il Senato ha approvato con 164 favorevoli, 108 contrari e un astenuto la risoluzione di maggioranza sulla nota di aggiornamento al Def. In precedenza l’aula aveva dato il via libera con 181 sì e 107 no, la risoluzione, presentata sempre dalla maggioranza di governo, sulla deroga contabile ai vincoli imposti dal pareggio di bilancio. Le minacce di Mdp, capitanata da Pier Luigi Bersani, per ora non hanno creato scossoni alla tenuta della maggioranza che sostiene Gentiloni. Proprio la maggioranza apre a Mdp presentando una proposta cara ai bersaniani, ovvero l'abolizione del super ticket sulla sanità. Una risoluzione a firma di Luigi Zanda (Pd), Laura Bianconi (Ap) e Karl Zeller (Autonomie) sulla nota di aggiornamento del Def "impegna il governo a favorire, nella legge di bilancio 2018-2020, un complesso di interventi in materia sanitaria, volti a incrementare nel tempo le risorse di conto capitale destinate ad investimenti nel settore della sanità e rivedere gradualmente il meccanismo del cosiddetto super ticket al fine di contenere i costi per gli assistiti che si rivolgono al sistema pubblico". Ma Mdp, in un primo momento, rimane fredda. Il senatore Federico Fornaro spiega che "noi non modifichiamo il nostro atteggiamento. Se fosse bastato l'impegno nella risoluzione avremmo partecipato allora alle riunioni per la sua stesura. Vedremo se gli impegni saranno concretizzati negli atti della legge di bilancio". Ma Roberto Speranza, coordinatore di Mdp, è meno categorico e più conciliante: "Abbiamo fatto richieste molto chiare al governo, prima di tutto riguardo la sanità: siamo in un paese in cui 12 milioni di italiani non si curano come dovrebbero, c’è bisogno di mettere un pò di risorse sulla sanità, invece in questo Def la percentuale per la spesa per la sanità pubblica sul Pil continua a diminuire. Per cui noi chiediamo l'abolizione del super ticket e chiediamo di rimettere risorse fresche su questo capitolo che è fondamentale. Se il governo decide di cambiare rotta, di rimettere al centro la questione sanità, lavoro e diritto allo studio noi siamo pronti sempre a dialogare".