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"Zero euro ad Amatrice". E Pirozzi prepara la lista per le Regionali

Michele De Feudis
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Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi è in pista. Senza etichette di partito, con i suoi valori della destra sociale e con la ferrea volontà di essere protagonista di un cambio di passo (e di colore) per la prossima giunta regionale del Lazio e per il governo nazionale. E così «il mister» sta riflettendo sulle modalità del suo impegno, che potrebbe materializzarsi in un movimento civico di centrodestra, una possibile «lista Pirozzi», per dare forma e slancio identitario all'era post-Zingaretti, mentre da Bari l'ex premier Matteo Renzi, segretario del Pd, lo elogia definendolo «un punto di riferimento per la sua gente e per il paese». Intervenuto a Roma per Atreju, la festa di Fratelli d'Italia promossa da Giorgia Meloni (elogiata per «non aver speculato» sul dolore dei suoi concittadini), al dibattito su «Fare. Sindaci d'Italia, patrioti del territorio», Pirozzi ha specificato di non essere «un eroe» e ha rivendicato la forza del «patriottismo delle piccole comunità»: «Nessuno si deve appropriare di Amatrice, simbolo del fare, di resistenza della sua gente, simbolo della solidarietà degli italiani». Poi l'affondo: «Capisco che tanti ci possono giocare con questo, però, ho 52 anni, sono un allenatore di calcio, e in tutte le squadre dove sono andato me le sono scelte sempre e non me le sono fatte imporre da niente e da nessuno». «Dopo il terremoto che abbiamo subito - ha raccontato dal palco rifuggendo eventuali etichette - ci siamo riconosciuti non sotto una bandiera di partito, ma da sindaci su problemi comuni. Noi siamo capaci di fare un ponte in sette giorni, di mobilitare un'intera nazione, di salvare vite umane»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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