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Grillo ferma Fico, non parlerà a Rimini. Chiuso il voto online: "Hacker respinti"

Da sinistra Fico, Di Maio e Grillo

Stasera il via a "Italia 5 stelle". Sabato l'annuncio dell'esito delle votazioni per il candidato premier

Silvia Sfregola
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La quarta edizione di Italia5Stelle si apre con un'assenza importante, quella di Roberto Fico. Al silenzio voluto di questi giorni si somma quello imposto oggi. Il deputato campano non parlerà sul palco del raduno nazionale del M5S, a quanto sembra, in nessuno dei tre giorni della kermesse al cui debutto mancano anche Alessandro Di Battista (arriverà domani) e Luigi Di Maio. In forse anche il suo intervento previsto domani nello stand del Villaggio Rousseau. C'è chi legge lo stop come un segnale dato da Beppe Grillo all'ala ortodossa, contraria al raddoppio delle cariche di candidato premier e capo politico del M5S. Sulla questione interviene lo stesso Grillo che minimizza: "capo politico è solo una parola, è una questione che impone la legge". E ribadisce che lui resta il "fondatore". "Spero di non fare la fine di Berlusconi", scherza. Ma il concetto è chiaro: "Le decisioni importanti le prederanno sempre gli iscritti, tuttavia è importante che ci sia un giovane di trent'anni che, se verrà eletto, andrà a parlare con i capi di Stato". Grillo parla ai giornalisti - di cui si dichiara "il vero nemico" - ma sono i Cinquestelle i suoi destinatari, soprattutto i parlamentari: sono loro quelli che si interrogano di più su come evolverà il Movimento durante la campagna elettorale e dopo le politiche. "Si apre una bellissima fase - assicura il garante -. Si apre una nuova fase piena di giovani, di trentenni e quarantenni. È meraviglioso. Io sarò sempre il papà di tutti, ma ormai sono vecchio". Insomma la nuova fase del M5S è cominciata, ma nel mezzo dello scontro tra le due anime del movimento. L'incognita Fico pesa sull'incoronazione di Luigi Di Maio premier, che avverrà domani alle 19. Nessuno sa cosa pensi in queste ore il presidente della commissione di Vigilanza Rai. La senatrice pugliese Barbara Lezzi ammette in tv: "Io non ho capito qual è il punto che a Fico non è andato bene: chi diventa capo del partito? Ma quella è una figura burocratica! Il capo resterà Grillo... Io davvero non ho capito cosa non gli vada bene, perché lui non parla. Ma sono sicura che prima o poi lo farà". I vertici però non ci stanno a farsi rovinare la festa dal malumore di alcuni, seppure importanti. A scaldare il popolo 5 Stelle, fresco di primarie concluse a mezzogiorno, ci pensa il blog che annuncia in toni trionfalistici: una "partecipazione tra le più alte di sempre". Affermazione tesa a giustificare i rallentamenti della piattaforma Rousseau, presa d'assalto da ieri da un numero non ben precisato ma alto, di quei 140mila iscritti al M5S. La cifra però potrebbe non arrivare all'agognata asticella dei 100mila votanti. "Nelle giornate di ieri e di oggi - spiega il blog - abbiamo notato dei tentativi di attacchi hacker simili ai precedenti che sono stati respinti". Il "primo premier scelto dalla rete" viene celebrato dal blog come un "record mondiale". Grillo difende poi le primarie pentastellate, distinguendole implicitamente da quelle del Pd. "Tutti - sottolinea il blog - hanno avuto modo di candidarsi: è stato un confronto tra persone e non tra correnti". Qualche malpensante potrebbe dire che le correnti sono state silenti, ma proprio questo silenzio le ha messe in evidenza. In un post piuttosto duro, il senatore e filosofo Nicola Morra cita Seneca e fa un richiamo esplicito ai valori delle origini. "Non c'è vento a favore per il marinaio che non sa dove andare' (Seneca): bene, ad Ivrea, nella città di Adriano Olivetti, si sa in che direzione procedere, eccome che si sa, anche se qualcuno dovesse soffrire di amnesie. Amnesie che non si potranno ripetere", avverte.

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