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Gentiloni in ritirata sullo ius soli: "Non ci sono le condizioni"

Davide Di Santo
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Il clima politico non è dei migliori con migliaia di sbarchi sulle coste italiane e le proteste dei cittadini per la distribuzione iniqua dei rifugiati. E così il governo frena sullo ius soli e non solo non mette la fiducia per blindare la legge in parlamento, ma rimanda il dibattito sulla cittadinanza per i figli di genitori stranieri nati nel nostro Paese a dopo la pausa estiva. "Si tratta di una legge giusta", ma "non ritengo ci siano le condizioni per approvare il ddl prima della pausa estiva" ha fatto sapere in una nota il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Dietro al rinvio ci sono, spiega Gentiloni, "scadenze urgenti non rinviabili in calendario al Senato" oltre alle "difficoltà emerse in alcuni settori della maggioranza". Il premier assicura comunque che "l'impegno mio personale e del governo per approvarla in autunno rimane". Il Partito democratico si allinea con il governo: "seguiremo l'indicazione proposta dalle valutazioni di Gentiloni", spiega il vice segretario del Pd e ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. "La legge per la nuova cittadinanza rimane per noi un obiettivo importante", aggiunge. Plauso per la mossa di Gentiloni arriva dal ministro degli Esteri Angelino Alfano. "Il presidente del Consiglio ha gestito la vicenda dello ius soli con realismo, buonsenso e rispetto per chi sostiene il suo Governo. Apprezziamo molto", ha detto il leader di Ap. "Al tempo stesso, ribadiamo che su questo provvedimento abbiamo già detto 'Sì' alla Camera e lo stesso faremo al Senato dove una discussione più serena permetterà di migliorare il testo, senza che il dibattito si mescoli alla faticosa gestione dell'emergenza di questi giorni", aggiunge Alfano. "Confido che Ap mantenga l'impegno sulla cittadinanza. Oppure è un favore ai nazionalisti", incalza Benedetto Della Vedova, senatore e sottosegretario agli Esteri. Esulta l'opposizione, che non perde l'occasione per ribadire la sua contrarietà al provvedimento. "Prima vittoria, della Lega (che più di tutti si è opposta in Parlamento) ma soprattutto vostra, che in Rete vi siete mobilitati a migliaia", scrive il segretario della Lega Nord Matteo Salvini su Facebook. Il senatore Maurizio Gasparri sottolinea che "la resa di Gentiloni è una vittoria di Forza Italia. Questa legge è sbagliata e del tutto folle in questo momento storico. Non sarà approvata mai, neanche in autunno". Anche il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta, gioisce e parla di "bagno di umiltà" del premier. Critica la sinistra, con il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che accusa: "Ancora una volta a vincere sono le ragioni di una cultura ipocrita e regressiva". Decisamente contrario al rinvio della legge anche Articolo1-Mdp, che con Arturo Scotto chiede che "il parlamento lavori ad agosto" perché "i diritti hanno la precedenza su tutto". "Non ci si nasconda dietro a Gentiloni", incalza la capogruppo Mdp al Senato Maria Cecilia Guerra, "lo ius soli come tutte le leggi può essere sottoposto al voto in parlamento anche senza fiducia".

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