IL PROVVEDIMENTO

Antimafia, ok del Senato alla riforma del codice

Silvia Sfregola

Via libera dal Senato alla riforma del codice antimafia che ora torna in terza lettura alla Camera. Il provvedimento è stato approvato con 129 sì, 56 no e 30 astenuti dopo che Ap ha lasciato libertà di voto e M5S ha annunciato che si sarebbe astenuto (il che equivale a un "no" a Palazzo Madama). "Grande soddisfazione" esprime il ministro della Giustizia Andrea Orlando per l'approvazione di un provvedimento "che ha avuto una gestazione lunghissima". Dopo le polemiche di questi giorni e le promesse di cambiamento alla Camera, ventilate più o meno palesamente dal leader di Ap Angelino Alfano e dal presidente del Pd Matteo Orfini, il Guardasigilli frena: "Verifichiamo se questi rilievi sono fondati. Ci sono opinioni molto diverse sia in dottrina sia nella magistratura, faremo una ricognizione serena, vedremo se sono necessarie delle modifiche e, se sì, dove introdurle". Orlando esclude anche l'ipotesi binario morto. "Mi pare - spiega - che la Camera abbia già dato un voto chiaro su questo provvedimento e abbia già svolto un'amplissima discussione quindi credo ci siano tutte le condizioni per portarlo a compimento". Se il testo verrà di nuovo modificato dall'aula di Montecitorio, dovrà tornare in quarta lettura a Palazzo Madama, allungando ancora i tempi e rendendo difficile il via libera definitivo entro fine legislatura. Resta nel testo la norma più dibattuta che prevede il sequestro preventivo dei beni di chi è accusato di corruzione e non soltanto per i mafiosi. Questa norma ha suscitato qualche malumore non solo tra le fila di Forza Italia e di Ap ma anche del Pd. Sul provvedimento hanno espresso perplessità il presidente dell'Anac Raffaele Cantone e costituzionalisti del calibro di Sabino Cassese. Il testo è passato con il voto favorevole di parte del Pd, di 7 senatori di Ap (16 non hanno votato). Molti gli asssenti in aula che hanno contribuito ad abbassare il quorum necessario per approvare il provvedimento (12 nel Pd, 9 Fi, 7 Ala e 11 tra M5S e Misto).