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Centrosinistra, Pisapia e Bersani lanciano "Insieme"

Da sinistra Pierluigi Bersani e Giuliano Pisapia

Silvia Sfregola
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Pier Luigi Bersani esplicitamente critico con Matteo Renzi e le sue politiche. Giuliano Pisapia critico ma senza nominare mai direttamente il segretario del Pd. La sfumatura racconta la manifestazione a piazza Santi Apostoli dove tra il rosso e l'arancione, nella mitica piazza dell'Ulivo di Romano Prodi, e tra tanti volti del centrosinistra dell'epoca, è nato oggi "Insieme". Così, almeno per ora, si chiamerà "il nuovo soggetto politico" tenuto a battesimo oggi e che "sceglieremo insieme come chiamare". "Non sarà una fusione a freddo - ha detto Pisapia - ma una fusione a caldo con un percorso graduale che porterà a settembre a gruppi unitari. Un progetto che nasce in discontinuità con le politiche renziane e che si offre a quegli elettori di centrosinistra delusi e sfiduciati. Noi - ha detto Bersani dal palco - vogliamo rivolgerci a tutto quel popolo di centrosinistra che se ne sta a casa, deluso e sfiduciato, e che magari oggi ha sentito passare in tv il comizio di Renzi e gli passa sulla testa come acqua sul marmo". A questi elettori, l'obiettivo è quella di dare una nuova "casa comune". Spiega Pisapia: "Da oggi parte una casa comune per un progressismo moderno e rivoluzionario. Uniti e radicalmente innovativi. Se noi non riusciamo a dare una casa comune radicalmente innovativa rispetto al passato, noi non riusciremo a raggiungere l'obiettivo". "Non basta dire cose di sinistra, bisogna fare cose di sinistra", dice Pisapia invocando la necessità di una "discontinuità netta". Non dice da Renzi o dalle sue politiche, l'ex-sindaco di Milano. Ma spiega che la sua battaglia non è animata da "ripicche e personalismi, non per antipatia per uno o più leader ma perché vediamo le difficoltà del paese. La politica non è avere tanti like, politica non è io è noi". Nel novero delle cose di sinistra da fare e non solo da dire ci sono lo Ius Soli, i migranti, le politiche per la casa (Pisapia cita una soluzione suggerita da Romano Prodi). Ma su tutto, il lavoro. Pisapia definisce un "errore" l'abolizione dell'art.18 così come la decisione di abolire l'Imu. "Come è possibile non riconoscere come un errore aver cancellato l'Imu per tutti?". Un punto, quello delle politiche fiscale su cui batte anche Bersani. E arriva, puntuale, la frecciata del tesoriere Pd, Francesco Bonifazi, che definisce quelli di Santi Apostoli dei "tafazzi" per sintetizzare: "Abbassare le tasse è stata tra le più importanti novità del pdnetwork di Matteo Renzi mettere in discussione questo risultato è masochismo", scrive su Twitter. In piazza tanti esponenti politici. Dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, a Massimo D'Alema fino alla delegazione Pd di Andrea Orlando, Nicola Zingaretti e Gianni Cuperlo. "Non eravamo qui per assistere alla nascita di un partito, un partito c'è già, eravamo qui per ascoltare parole di unità per un centrosinistra largo", ha detto il Guardasigilli. Quanto a D'Alema osserva: "Andremo alle elezioni ognuno con la sua piattaforma. Se noi avremo un grande successo, come io spero, sarà possibile riaprire un discorso col Partito democratico per spingerlo a tornare ad essere una forza che vuole fare il centrosinistra, perché il centrosinistra non è una parola, è una politica. E la politica del Pd di questi anni non è stata una politica di centrosinistra, sennò non saremmo qui". Dal palco a Santi Apostoli parla anche il costituzionalista Valerio Onida: "Noi - dice - non vogliamo essere i fedelissimi di nessuno, ma ci aspettiamo che nasca una esperienza collettiva, non siamo alla ricerca di un leader, non siamo alla ricerca di unanimità ma di dialogo. Mai di compromessi al ribasso".

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