LE DIECI MOSSE
Ballottaggi, nel Lazio i Dem possono salvare la faccia
Le dieci mosse dei ballottaggi del Lazio agitano lo scacchiere politico dell’intera Regione. A cominciare dall’unico capoluogo di provincia che tornerà al voto domenica prossima: Rieti. Qui il terzo classificato, Giosuè Calabrese, ha annunciato il suo apparentamento con il sindaco uscente di centrosinistra, ma ben dieci candidati della sua lista si sono dissociati dal «soccorso rosso» nei confronti di Simone Petrangeli, arrivato secondo col suo 41,78 %. «L’apparentamento deciso dal nostro leader va a compromettere l’unità finora dimostrata da Rietimerita, al cui interno convivono sensibilità politiche diverse ma con una posizione equidistante dai due schieramenti che andranno al ballottaggio», quindi anche dal candidato del centrodestra, Antonio Cicchetti, in pole position col 47,29% raccolto al primo turno. Anche l’ex sindaco e assessore regionale ha incontrato Calabrese, però si è detto «indisponibile all’apparentamento tecnico che riporta a logiche tipiche della ora dei mercanti. Significherebbe, infatti, dar luogo non già a un confronto politico, ma a una spartizione di posti di potere. Le liste che mi hanno sostenuto hanno conseguito un risultato che non può essere sacrificato per far spazio a chi pensa di poter far l’ago della bilancia, secondo un usurato costume che si pensava di poter ricacciare indietro. E gli elettori che hanno sancito questo risultato - conclude Cicchetti - non meritano di essere presi in giro. L’unico apparentamento che sono disponibile a fare è, pertanto, quello con i reatini. E lo faccio per essere un sindaco libero. Altri si rivelino per quello che sono: mercanti nel tempio». Nessun apparentamento tecnico, invece, nel Comune più popoloso che tornerà al voto, Guidonia Montecelio. Ma Emanuele Di Silvio, candidato del Pd e altre tre liste, in testa nel primo turno con il suo 27%, incassa però il sostegno del Psi: «Abbiamo deciso di non apparentarci. Allo stesso tempo crediamo che, visto lo scenario politico attuale e le difficoltà oggettive in cui si trova il comune di Guidonia Montecelio, quello di Emanuele Di Silvio sia il programma migliore per questa città», dice il segretario cittadino del Psi, Eugenio Luzzi. Ma il sostegno di una delle dieci liste che si erano presentate nel primo turno della città dell’aria non spaventa l’avversario del 35enne esponente del Pd, il candidato pentastellato Michel Barbet, che dal canto suo, infatti, assicura: «Domenica 25 comincia la rivoluzione». Per il grillino nato in Francia e in Italia dal 1980, ci sono meno di 7 punti percentuali da recuperare, ripartendo dal suo 20,63%. Quasi la stessa differenza che separa, ad Ardea, il candidato civico Alfredo Cugini, sostenuto da un variegato 38,94% formato da un fronte di sette liste (da quella di matrice Pd fino a Direzione Italia di Fitto più cinque miste) dall’esponente pentastellato Mario Savarese (32,39%). Cugini è però ora potenzialmente salito al 42,5% con l’incasso del sostegno di una delle tre liste che ha sostenuto al primo turno la terza piazzata: Presenza popolare. E Cugini ora annuncia anche l’eventuale coinvolgimento, in caso di elezione, dell’ex numero 2 dell’Arma: «Il mio assessore alla Sicurezza e Legalità sarà il prefetto Giorgio Piccirillo che ringrazio personalmente per aver accettato la mia richiesta. Il Prefetto Piccirillo è considerato una delle figure più importanti nel settore della sicurezza a livello nazionale ed internazionale. Generale di corpo d’Armata, è stato vice comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri e capo dell’Agenzia per le Informazioni e la Sicurezza Interna». E il MoVimento 5 Stelle, invece, punta tutto sulle risorse interne, schierando stasera alle ore 20, a Largo Genova, una tappa del «Sindaci 5 Stelle Tour» con Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Paola Taverna, Carla Ruocco e Fabio Fucci, sindaco di Pomezia, «tutti insieme per sostenere il nostro candidato sindaco Mario Savarese, perché tutti insieme possiamo e dobbiamo farcela». Nel derby del centrodestra di Fonte Nuova, invece, è vicino all’impresa il candidato sindaco di Direzione Italia, Graziano Di Buò, che con il suo 13,55% del primo turno deve recuperare quasi 20 punti percentuali di distacco da Piero Presutti, ex assessore di sinistra a Mentana e Fonte Nuova appoggiato da Fratelli d’Italia. I candidati sindaco di Forza Italia Gian Maria Spurio e di Noi con Salvini Marco Di Bitonto, si sono infatti apparentati ufficialmente con l’ex primo cittadino. Di fatto il gap tra Di Buò e Presutti è annullato. Proprio quest’ultimo spiega: «Oggi abbiamo l’occasione di dare un altro segno di coerenza e discontinuità con le logiche del passato, scegliendo senza incertezza di non fare alcun apparentamento per il ballottaggio, ma di proseguire con serenità e determinazione per la nostra strada». Ma il ballottaggio agita anche le mosse in pista a Grottaferrata (nessun apparentamento sia per Luciano Andreotti che per Bertuzzi), Ladispoli («Amo Ladispoli» e Idv indicano il sostegno all’uscente Marco Pierini), Frascati e Sabaudia.