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Gentiloni spinge sullo ius soli: questione di civiltà. Grillo attacca: pastrocchio invotabile

Davide Di Santo
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"E' arrivato il tempo di poter considerare a tutti gli effetti questi bambini come dei cittadini italiani. Glielo dobbiamo, è un atto di civiltà e mi auguro che il parlamento lo faccia molto presto nelle prossime settimane". Il premier Paolo Gentiloni rilancia sul tema dello ius soli .  "So che c'è parte dell'opinione pubblica che guarda con diffidenza a questa decisione - ha detto parlando a Bologna a La Repubblica delle idee - a loro dico che diventando cittadino italiano si acquisiscono diritti ma anche doveri quindi si dà la possibilità a questi bambini non solo di sentirsi italiani ma anche di essere italiani. A chi agita lo spettro di minacce alla nostra sicurezza dico che c'è una sola chiava per essere in grado di contenere questa minaccia. La strada non è l'esclusione ma il dialogo e l'inclusione". "Sullo ius soli il MoVimento 5 Stelle si è astenuto alla Camera e come annunciato altrettanto farà, con coerenza, al Senato. Trattasi non di legge, ma di pastrocchio invotabile". Lo scrive il blog di Beppe Grillo che attacca: "E' vergognoso tenere il Parlamento in stallo per discutere di provvedimenti senza capo né coda, mentre non si fa nulla per dare una mano alle famiglie italiane che si trovano in grande difficoltà economica: secondo l'Istat sono l'11,9% del totale, ovvero 7 milioni e 209mila persone che nel 2016 si sono trovate nelle condizioni di 'grave deprivazione materiale'. Il MoVimento 5 Stelle non si fa le pippe pensando alle alleanze, alle cadreghe, alle lobby o alle cooperative. Pensiamo ai problemi delle persone, se chi governa facesse altrettanto oggi non saremmo qui". E sui contatti con le indiscrezioni riguardante i contatti con la Lega il comico genovese chiarisce: "Non faremo nessuna alleanza con i partiti, con nessun partito, né con quelli che si dicono di sinistra, né con quelli che si dicono di destra".

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