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Veleni e accuse, nuovo scandalo Cisl

Annamaria Furlan

Scontro nella federazione degli statali per conquistare i vertici. Le accuse in un esposto

Filippo Caleri
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Prosegue il viaggio del Tempo nel sindacato Cisl. Nelle precedenti inchieste il quotidiano ha messo in luce il caso della Cisl Campania dove la ex segretaria Lina Lucci tra video illegali e intercettazioni è stata commissariata dalla segreteria nazionale, ma anche le gestioni dello Ial con buchi di bilancio consistenti. E la Parentopoli del sindacato bianco. Un commissariamento dei vertici della Cisl Funzione Pubblica (la federazione che tutela i lavoratori statali iscritti). Un esposto al tribunale di Roma per annullarlo. E nel mezzo accuse e scontri giudiziari. La guerra delle carte da bollo nella Cisl si arricchisce di un altro capitolo. Ed è una donna a essere al centro dell'attenzione. Si chiama Daniela Volpato, segretario aggiunto della Cisl Fp che il 13 gennaio di quest'anno è stata commissariata dalla segreteria nazionale. Ecco gli stralci della citazione della Volpato al Tribunale civile di Roma. IL CLIMA Nell'atto inviato ai giudici di Roma con il quale si chiede l'annullamento del provvedimento di commissariamento emerge come «il clima all'interno della Confederazione fosse teso fin dallo svolgimento del congresso del 2013. È da quel momento, infatti, che iniziano a circolare lettere anonime e dossier girati alla stampa sulla situazione disastrosa di alcune società legate all'ex segretario generale Raffaele Bonanni». «Metre nulla - segnala l'esposto - fu mai denunciato sulle vicende dello Ial Piemonte e Liguria che avrebbero potuto mettere in cattiva luce l'attuale gruppo dirigente della Cisl». Secondo il testo «appariva palese, all'interno della Cisl, che in quel periodo si sviluppasse un comitato d'affari, che coordinava la predisposizione e la distribuzione mirata a orologeria di dossier di fango, indirizzati contro vari scomodi e non allineati esponenti Cisl, al fine di poter occupare, via, via, tutte le caselle e ottenere il controllo». L'esposto aggiunge che «nell'estate del 2014 il comitato d'affari programmava tali uscite sulla stampa per costringere la Cisl a un cambio del segretario generale. Con le dimissioni di Bonanni nel settembre 2014 e l'elezione della Furlan tale primo risultato era realizzato».  GLI OBIETTIVI «L'obiettivo dichiarato apertamente dal segretario nazionale è stato quello di riappropriarsi del controllo del sindacato, strategico all'interno della Confederazione, della Funzione Pubblica Cisl, e sostituire il suo gruppo dirigente a partire dal livello nazionale con il segretario confederale, in scadenza da altri mandati Cisl» spiega il dossier inviato ai giudici romani. Che aggiunge «a conferma delle intenzioni della segreteria confederale di cambiare i vertici della Funzione Pubblica Cisl, per ben tre volte, nel corso 2016 si tentò di ottenere tale risultato, Giovanni Faverin, per un certo periodo fu blandito con la promessa di incarichi nella segreteria confederale» aggiunge il testo. Promesse rinviate al mittente perché erano in... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE  CLICCA QUI

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