IL RINNOVO DI SINDACI E CONSIGLI IN 1004 CITTÀ
Amministrative 2017, affluenza bassa: alle urne solo il 60%
Affluenza in calo alle amministrative. Alle 23, quando i seggi si chiudono, la partecipazione al voto si ferma al 60,07 % (negli 849 Comuni italiani rendicontati dal Viminale, escludendo quelli delle Regioni a statuto speciale Trentino Alto Adige e Sicilia). In occasione delle ultime amministrative, nel 2012, alla chiusura dei seggi alle 22 di domenica 6 maggio, aveva votato il 48,98% degli aventi diritto, ma allora si votava in due giorni ed era possibile votare fino alle 15 di lunedì. Alle 19 l'affluenza era al 62,1%, invece, nella tornata elettorale delle Amministrative 2016: allora si votava in un giorno solo: tra i Comuni coinvolti c'erano anche Roma, Milano, Torino e Bologna ed era un turno più avvertito dai partiti avendo più peso a livello nazionale. Nella tornata di oggi erano nove milioni gli italiani chiamati al voto, per eleggere 1.004 sindaci e rinnovare i Consigli comunali. Le elezioni coinvolgono quattro capoluoghi di regione: Palermo, Genova, L'Aquila e Catanzaro. Tra questi, regina dell'affluenza è Catanzaro (con il 72,5%), mentre fanalino di coda è Genova (con 48,38%). Non va molto meglio a Palermo: alle 19 ha votato il 52,58% dei cittadini, mentre si registra una buona partecipazione a l'Aquila, dove ha votato il 67,77%. Ventuno, poi, i capoluoghi di provincia coinvolti: Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Verona, Taranto, Trapani. Le operazioni di voto si sono svolte in maniera regolare sul territorio nazionale, ma non mancano le denunce e le accuse di brogli. Nel napoletano, ancora una volta, si registrano tentativi di controllo del voto. Tre uomini sono stati arrestati a Sant'Antimo perché trovati in possesso di 321 tessere elettorali di altrettanti loro concittadini, che tenevano nascoste in casa. Al momento dell'irruzione, i carabinieri hanno trovato le schede sul tavolo: all'interno di ognuno di esse era stato sistemato un fac simile della tessera elettorale con dettagliate indicazioni di voto sia su una lista da scegliere in appoggio a un candidato sindaco, sia sul nome di un aspirante consigliere comunale da scrivere nel segreto della cabina elettorale. I tre finiti sono finiti in manette e sono stati portati nel carcere di Poggio Reale, accusati di associazione a delinquere finalizzata al conseguimento di vantaggio elettorale. Accuse di irregolarità anche in Sicilia: "Abbiamo denunciato diversi episodi di controllo del voto davanti ai seggi di Borgo Nuovo, Zen, Arenella, Cep e Sperone. Seggi presidiati militarmente da "galoppini" con elenchi alla mano e fac-simili per orientare il voto. Tutti episodi riferibili a candidati e liste che sostengono Fabrizio Ferrandelli", ha attaccato il deputato di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto, dopo aver visitato i seggi elettorali di Palermo.