Il voto è vicino e il Cav torna al '94
Silvio suona la carica in un video sul modello di quello per la discesa in campo: "Se vinciamo alle amministrative, dopo ci affermeremo anche alle Politiche"
Il risultato delle amministrative sarà fondamentale per tirare la volata al centrodestra verso le prossime Politiche. Così ha detto Silvio Berlusconi rivolgendosi ai suoi elettori in un video che apre di fatto la campagna elettorale verso il rinnovo del Parlamento. Il voto nelle città, infatti, servirà al Cavaliere anche per verificare lo stato di salute della coalizione e capire quale sarà l'ipotesi più probabile al livello nazionale per il dopo urne: la classica ammucchiata di centrodestra o il famigerato inciucio con il Pd. Dal punto di vista comunicativo, Berlusconi ha ripescato il video modello 1994. Nel filmato pubblicato sulla sua pagina Facebook il Cav ribadisce l'ok all'accordo elettorale con il Pd sul proporzionale alla tedesca, dice sì al voto anticipato e lancia un appello alle urne in vista delle amministrative di giugno. Il Cav sta dietro la scrivania, in doppiopetto blu d'ordinanza, camicia azzurrina (che non «spara» in video), cravatta in tinta (stavolta non a pois ma con piccoli disegni); pince con la bandierina di Forza Italia sul bavero della giacca. La location scelta per l'occasione è lo studio di Arcore, a Villa San Martino. Alle sue spalle ricompare la scenografia classica, ovvero la libreria pieni di tomi. E tante fotografie di famiglia con cornici d'argento. Alcune con i figli. Una, sulla sua sinistra, con la compagna Francesca Pascale, mentre sulla destra c'è uno scatto della primogenita Marina. In primo piano anche due foto che ricordano i successi dell'amato Milan, ora ceduto ai cinesi, ma rimasto nel suo cuore. «Come sapete il prossimo 11 giugno in molti comuni italiani si vota per scegliere chi guiderà le città nei prossimi cinque anni. Il comune è l'istituzione più vicina ai cittadini, quella che riguarda direttamente la vita quotidiana di ciascuno di noi. Quindi andare a votare è nell'interesse di tutti, delegare ad altri il proprio futuro non è mai una scelta vincente» esordisce Berlusconi. «Per questo - prosegue - chiedo a voi, a tutti gli elettori dei comuni interessati al voto di andare alle urne e di scegliere naturalmente le liste di Forza Italia e i candidati che noi sosteniamo con gli altri partiti della coalizione di centro-destra». «I nostri programmi sono semplici, sono chiari - continua -: vogliamo un comune più leggero nella burocrazia, un comune più efficiente, e quindi meno costoso, e anche meno invadente. Questo significa ridurre al minimo le imposte, ridurre al minimo le tariffe dei servizi locali, che invece la sinistra ha portato quasi ovunque ai massimi livelli consentiti dalla legge. Significa anche, quindi, tagliare la burocrazia, significa cambiare i regolamenti vecchi e le tante norme inutili che rendono la vita difficile ai cittadini». Infine la parte più politica: «Una nostra vittoria, una vittoria di Forza Italia e del centrodestra, l'11 e poi nei ballottaggi il 26 giugno, avrà anche un grande valore politico, in vista delle elezioni politiche che ormai sono molto vicine. I nostri sindaci, i nostri amministratori locali saranno l'avanguardia della decisiva battaglia di libertà che si svolgerà appena dopo l'estate». Non sembra credere alle parole di Berlusconi Matteo Salvini, che al Cavaliere spedisce un vero e proprio ultimatum. L'ex premier - esorta il segretario federale della Lega Nord - dica "oggi" cosa vuole fare e se crede ancora nell'alleanza di centrodestra. «Noi abbiamo deciso - afferma - sappiamo perfettamente che il voto alla Lega, sia a livello locale sia nazionale, non finirà mai a sostegno del Pd». Mette le mani avanti anche Daniela Santanchè, tra i forzisti più vicini al Carroccio: «Mi candiderò con le liste di Forza Italia - ha spiegato - ma se il nuovo sistema elettorale porterà al governo Forza Italia e Pd io non ci sarò, non è una cosa che mi appartiene. Piuttosto smetterei di fare politica, perché vorrebbe dire che non sono adatta a fare politica, e non avrei capito in che movimento politico sono».