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2 giugno, Mattarella: "I valori del 1946 ci guidano per un futuro di pace"

Silvia Sfregola
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Un 2 giugno per ricordare le persone colpite dai terremoti degli ultimi dodici mesi: dal sisma dell'agosto 2016 che ha sconvolto Amatrice e Accumoli alla scossa di gennaio che ha provocato la tragedia di Rigopiano. A sfilare per la Festa della Repubblica, oggi a Roma, sono stati anzitutto i sindaci dei comuni terremotati. Poco dopo il Colosseo, su cui ha sventolato un enorme drappo tricolore, i primi cittadini hanno sfilato davanti al palco delle istituzioni, che si è alzato in piedi per applaudirli. Davanti a gente comune e autorità, poi, si sono avvicendati pure un pastore tedesco delle unità cinofile di soccorso, una ruspa rossa usata per rimuovere macerie e gli operatori di Corpo speleologico, Protezione civile e Genio Pionieri. Non a caso il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso un "ringraziamento particolare" ai "militari intervenuti con la Protezione civile in soccorso alle popolazioni del Centro Italia, duramente e dolorosamente colpite". "Il loro impegno - ha proseguito il capo dello Stato - testimonia ancora una volta la dedizione delle forze armate al Paese e ai suoi cittadini, dei quali sono nobile espressione". Non è mancata qualche polemica. Il segretario della Lega Matteo Salvini, su Facebook, ha sottolineato che "parecchi sindaci di Comuni terremotati non hanno partecipato alla sfilata romana del 2 giugno" sotto il motto "Non marciamo con chi ci ha dimenticato". Salvini quindi si scaglia contro "la sfilata dell'ipocrisia e dell'immigrazione". Allargando il campo dalle zone del sisma a tutto il Paese, Mattarella ha sottolineato che "i valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 continuano a guidarci, per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un'Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all'interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare". Parole che rieccheggiano anche in un tweet lanciato stamane da Papa Francesco: "Possa l'Italia progredire e prosperare nella concordia, offrendo il suo prezioso contributo alla pace e alla giustizia nel mondo", ha scritto il pontefice. Mentre a Castel Sant'Angelo, a due passi dal Vaticano, si è tenuta una manifestazione anti-militarista con padre Alex Zanotelli, sui Fori Imperiali sono sfilate circa 4mila persone appartenenti a corpi militari e civili. La sfilata si è strutturata in 7 settori. Nel primo svettavano le bandiere Onu, Nato, Ue e di altri organismi multinazionali. A seguire, il gruppo sportivo paralimpico della Difesa e le uniformi storiche. I quattro successivi settori erano dedicati alle singole forze armate (esercito, marina militare, aeronautica e carabinieri). Il sesto settore sarà composto dai corpi militari e ausiliari dello stato. Il settimo i corpi armati. A chiudere, come sempre, i bersaglieri di corsa. A cerimonia terminata, ha attirato l'attenzione di molti Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, che indossava un completo con pantaloni neri lunghi, senza maniche, e grandi occhiali da sole. Oltre a stringere mani e posare per gli scatti, Boschi ha scambiato qualche battuta con i sindaci dei Comuni terremotati. Anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è sceso dal palco delle autorità e ha salutato diversi cittadini, incrociando casualmente la campionessa paralimpica Bebe Vio. La stessa Vio, su Twitter, ha postato su selfie con il presidente Mattarella, augurando a tutti una buona Festa della Repubblica "da me e dal Grande Capo!", per concludere: "Che figata essere italiani".

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