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Vendette, stragi, sangue C'è poco da celebrare

Gli eccidi del dopoguerra e i regolamenti di conti. Solo nel "triangolo rosso" diecimila trucidati

Dimitri Buffa
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Assassinii di gente inerme. A sangue freddo. Qualcuno per vendetta, molti per instaurare il nuovo ordine comunista in Italia. La resistenza dei partigiani comunisti è stata soprattutto questo. Una specie di pulizia etnico -politica. In Istria e Dalmazia, con oltre 100 mila uccisi e buttati nelle foibe e 300 mila deportati ed espropriati dei beni mobili e immobili. Ma anche nel triangolo della morte tra Reggio Emilia e Ferrara furono diecimila i trucidati. Poi ci sono persone uccise, come l' ex direttore del carcere di Regina Coeli, perché non rivelassero chi erano i fascisti torturatori al suo interno, tutti figuri passati con i partigiani comunisti dopo il 25 aprile. Episodi rimossi tranne che nei libri del «revisionista» Giampaolo Pansa. Come sono state rimosse le stragi di preti, centinaia, in tutta la Val Padana, o le uccisioni precedute dagli stupri, di almeno 500 ausiliarie della Repubblica di Salò. STRAGE DI ODERZO Il 28 aprile 1945, 126 giovani militi dei battaglioni "Bologna" e "Romagna" e 472 uomini della Scuola Allievi Ufficiali di Oderzo della R.S.I. (450 allievi più 22 ufficiali) si arresero al C.L.N. con la promessa di avere salva la vita. Invece dopo un settimana i partigiani della Brigata Garibaldi "Cacciatori della pianura" comandati dal partigiano Bozambo li trucidarono quasi tutti. STRAGE DI CONCORDIA Nel maggio 1945, molti civili e molti soldati di origine meridionale del disciolto esercito fascista si trovarono isolati al Nord. Il Vaticano, attraverso la Pontificia Opera di Assistenza, si adoperò... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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