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La folla degli ex An con Il Tempo: "Fini ridia i soldi di Montecarlo"

Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani

Antonio Rapisarda
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Quando si parla della vicenda della «casa di Montecarlo» il minimo comun denominatore trai soci della Fondazione Alleanza nazionale è la rabbia fredda nei confronti di Fini. Segue lo sconforto, come sentimento personale rispetto a una storia comune, ma assieme a questo emerge anche l'accusa politica di molti per una situazione che l'ente preposto da statuto- alla tutela della storia e al lascito del Msi-An a loro avviso non ha affrontato appieno e come doveva. È la tesi, ad esempio, del sempre pacato come Silvano Moffa, ex deputato e sottosegretario. Mite sì, ma sull' argomento molto diretto: «Dire una parola sulla vicenda Fini-Tulliani? Sarebbe stato il minimo per la Fon dazione, nata a tutela del patrimonio morale e non solo di quello patrimoniale. Un principio, questo, che è uno dei valori di fondo che ha irrorato il Msi e An». E invece? «Non ho mai letto una dichiarazione in merito a questa vicenda, sempre una sorta di silenzio dovuto a non so che cosa». Il problema su cui Moffa insiste ed èun ragionamento già emerso nella nostra inchiesta - non è lo statuto ma l' atto costitutivo: «La Fondazione è nata con un vizio di origine. È sorta con una distribuzione lobbistica in base a pseudo -gruppi correntizi: altro errore madornale fatto da Fini ma anche dai cosiddetti "colonnelli"». Se sulla questione «risarcimento» nei confronti dei militanti di An Francesco Aracri, senatore di Forza Italia, si aspetta più che al troche «Fini risponda alla sua coscienza per una vicenda... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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