Con il proporzionale Berlusconi può stravincere
Grazie al sistema elettorale attuale il Cav conterà parecchio. E dal 2019 (a 83 anni) potrà anche ricandidarsi
La parola magica che restituirà al Cavaliere un ruolo centrale e anche l'«agibilità politica» (che difficilmente arriverà a breve dalla Corte europea) è «proporzionale». Proprio così. Perché il sistema elettorale attuale (precisamente due diversi, uno alla Camera e uno al Senato, che dovrebbero essere almeno armonizzati) permetterà a Silvio Berlusconi di evitare di dover trovare un candidato premier. Semplicemente, non ce ne sarà bisogno. Con il proporzionale e tre poli, ciascuno dei quali, più o meno, al 30 per cento dei voti, nessuna coalizione vincerà le elezioni e dunque saranno decisive le trattative successive che daranno al Cavaliere la possibilità di confrontarsi con i Democratici. L'alternativa sarebbe un'intesa tra il M5S e la Lega. Se ne parla ma difficilmente Casaleggio e Grillo rinunceranno a uno dei principi che ha portato i 5 Stelle al vertice del Paese: il no alle alleanze con i vecchi partiti. Ma gli effetti del proporzionale sui piani di Berlusconi vanno oltre. Il sistema elettorale permetterà al Cavaliere non solo di... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI