Gentiloni: "Il raid Usa in Siria è la risposta a un crimine di guerra"
"L'azione ordinata stanotte da Trump è una risposta motivata a un crimine di guerra". La posizione del premier italiano, Paolo Gentiloni, non lascia adito a dubbi. Il presidente del Consiglio, poco prima dell'inizio del Consiglio dei ministri, parla alla stampa dopo il bombardamento americano in Siria. "L'azione di questa notte - ha evidenziato - come noto si è sviluppata nella base aerea da cui erano partiti gli attacchi con uso di armi chimiche nei giorni scorsi. Contro un crimine di guerra il cui responsabile è il regime di Assad". Poi però, ha precisato: "L'Italia è sempre stata convinta che una soluzione duratura per la Siria vada cercata nel negoziato. Era e resta la nostra posizione. Il negoziato deve comprendere tanto le forze di opposizione quanto il regime, sotto l'egida delle Nazioni Unite con ruolo decisivo e costruttivo della Russia. In queste ore ho avuto colloqui con Hollande e Merkel: c'è l'impegno comune perché l'Europa contribuisca alla ripresa dei negoziati in Siria". Poco prima di Gentiloni aveva parlato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano: "L'Italia comprende le ragioni di un'azione militare Usa proporzionata nei tempi e nei modi, quale risposta a un inaccettabile senso di impunità nonché quale segnale di deterrenza verso i rischi di ulteriori impieghi di armi chimiche da parte di Assad, oltre a quelli già accertati dall'Onu. Il governo segue con la massima attenzione gli sviluppi nel Mediterraneo, tenuto conto dei suoi molteplici e diretti interessi alla sicurezza e alla stabilità della regione". "Gli attacchi aerei a Khan Sheikhoun del 4 aprile scorso sono stati spietati per il loro carico di vite umane, inclusi molti bambini, e per la loro efferatezza. Sono atti vili che l'Italia e l'Ue - afferma il ministro nella nota - hanno condannato fermamente e che si sommano alle ripetute violazioni del cessate il fuoco da parte di Assad e delle atroci violenze ai danni dei civili nei confronti dei quali le sue forze armate si sono più volte rese responsabili". Il Governo "segue con la massima attenzione gli sviluppi nel Mediterraneo, tenuto conto dei suoi molteplici e diretti interessi alla sicurezza e alla stabilità della regione. È ora necessario e urgente riattivare la piena funzionalità del Consiglio di Sicurezza e pervenire all'adozione di una Risoluzione consensuale onde identificare responsabilità e scongiurare nuove atrocità. Quale membro del Consiglio di Sicurezza, l'Italia continuerà ad adoperarsi a tal fine". I fatti accaduti oggi danno un ulteriore valore alla visita del capo dello Stato, Sergio Mattarella che da lunedì sarà a Mosca per incontrare Vladimir Putin. L'idea comunque del Quirinale, espressa ieri durante la riunione del Consiglio supremo di difesa è quella di "affrontare unitariamente in Europa i teatri di crisi è l'indispensabile presupposto delle iniziative per la messa a punto di idonee iniziative".