DOPO L'ANNULLAMENTO DELLE COMUNARIE
Caso Cassimatis, Grillo e Di Battista indagati a Genova per diffamazione
Beppe Grillo e Alessandro Di Battista sono indagati per diffamazione dalla procura di Genova. In seguito alle due querele per diffamazione presentate da Marika Cassimatis la scorsa settimana, la procura di Genova ha aperto due fascicoli nei confronti di Beppe Grillo e del deputato M5S Alessandro Di Battista. Nei prossimi giorni, il pm potrebbe sentire entrambi gli indagati. Tra i Cinquestelle per ora prevale la volontà di non commentare "un atto d'ufficio". Tutto parte infatti dall'esposto al tribunale penale depositato la scorsa settimana dall' ex candidata sindaco di Genova per il M5S, votata dagli attivisti e poi sconfessata da Beppe Grillo. "Il post sul blog del 17 marzo, firmato a nome di Beppe Grillo, è stato estremamente oltraggioso", spiegava lunedì Cassimatis nel corso di una conferenza stampa a Genova. Grillo accusa lei e i componenti della sua lista di "comportamenti contrari ai principi del M5S" e di aver "dileggiato i portavoce e altri iscritti, condividendo la linea dei fuoriusciti dal Movimento". Cassimatis sottolinea di aver appreso dal post di aver avuto 28 candidati consiglieri e, riguardo alle accuse, replica: "Ma di che cosa stiamo parlando?". L'insegnante con un dottorato e una borsa di studio al Cnr ha inoltre presentato querela nei confronti del portavoce Di Battista in quanto in seguito al post di Beppe Grillo, "senza conoscere i fatti e le persone coinvolte, ha pronunciato parole ingiuriose nei confronti di tutti noi, definendoci "squali". A noi che volevamo offrire il nostro tempo e la nostra passione per un ideale politico, per un'idea di giustizia", ha spiegato sempre lunedì. Per quanto riguarda le accuse scritte sul blog il 17 marzo, l'ex candidata M5S del rimarca come "non sono sostenute da alcuna prova oggettiva". "Il Fidatevi di me lanciato da Beppe Grillo - spiega - non esiste come prova in nessuno Stato di diritto, ma neppure nella "Repubblica delle banane". Ogni persona se accusata, ha diritto alla sua difesa e questo diritto non è stato concesso a nessuno di noi". La professoressa di Geografia ha intentato inoltre una causa civile contro la decisione di Grillo di toglierle il simbolo del Movimento con l'intento di correre comunque a Genova per la carica di sindaco cinquestelle ora affidata da una seconda votazione degli iscritti a Luca Pirondini.