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La Boschi riappare in tv: "Consip? Governo non c'entra". Polemica con M5S

sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi

Silvia Sfregola
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Dopo il lungo silenzio post referendum, Maria Elena Boschi ricompare in televisione in veste non più di ministro alle Riforme, ma di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sempre con delega alle Pari opportunità. Anche se l'intervista cade alla vigilia dell'8 marzo, festa delle donne, è un altro il contesto in cui si muove il colloquio. L'inchiesta Consip, il congresso del Pd e la durata del governo sono i temi spinosi sui quali deve rispondere subito. L'inchiesta Consip La mozione di sfiducia al ministro dello Sport Luca Lotti? "Uno show mediatico del M5S e una precisa scelta politica". Su Lotti, di cui ha preso il posto da quando l'inquilino di Palazzo Chigi è Paolo Gentiloni, Boschi non ha dubbi: "Lo conosco e so che risponderà a tono in Parlamento". E la fuga di notizie non è cosa che "coinvolga" il governo, Palazzo Chigi non c'entra, semmai - suggerisce - meglio guardare nella redazione di qualche giornale. Parole che scatenano la reazione immediata dei deputati M5S della commissione Affari costituzionali. "Il sottosegretario Boschi - replicano i Cinquestelle - sembra vivere su un altro pianeta quando afferma che l'inchiesta Consip non riguarda il Governo. Delle due l'una: o mente spudoratamente, oppure è completamente disinformata". Nel lungo intervento sulla questione giudiziaria del momento, maria elena boschi non si tira indietro e ribadisce: "Noi stiamo con i giudici, come è avvenuto per Banca Etruria". E qui si concede una piccola parentesi sul padre, coinvolto nell'indagine ma "fuori dall'inchiesta penale, anche se la notizia non ha trovato molto spazio sui giornali", sottolinea. Quindi l'invito alla magistratura "a fare presto e ad arrivare a giudizio", in modo da riconoscere colpevoli e innocenti. E il richiamo al garantismo: "Noi lo siamo sempre, non a intermittenza, abbiamo infatti chiesto che la sindaca di Roma Virginia Raggi continuasse il suo lavoro nonostante il coinvolgimento in un'indagine". L'attacco è ai Cinquestelle che vogliono le dimissioni di Luca Lotti, posizione simile a quella degli ex Pd - oggi Mdp - che prima hanno chiesto un passo indietro al ministro per non arrivare in aula alla mozione di sfiducia e oggi hanno annunciato che non la voteranno (probabilmente non parteciperanno). Anche a loro si rivolge l'ex ministra per le Riforme, quando ricorda che tutto il Pd è stato garantista nei confronti di Vasco Errani che non solo aveva ricevuto un avviso di garanzia ma era stato anche condannato, è quindi "singolare" che ora gli scissionisti non lo siano nei confronti di Lotti. Caos Pd Sul Partito democratico Boschi nega vi sia "un problema a sinistra", piuttosto "qualcuno non ha digerito il cambio di dirigenza" - nuova stoccata ai bersaniani -. Sempre loro - la minoranza dem confluita nel Movimento Democratici e Progressisti - sarà "curioso vedere come voteranno in aula i prossimi provvedimenti". Per quanto riguarda il congresso, poi, la sottosegretaria di Palazzo Chigi ricorda che i candidati sono tre e fa un annuncio scontato vale a dire che sosterrà "convintamente" Renzi alle primarie del 30 aprile, sottolineando che "Matteo non ha mai parlato male dei suoi sfidanti". La sua è una difesa a tutto campo dell'operato dell'ex premier-segretario che ha promosso provvedimenti di sinistra, come lotta al caporalato e unioni civili, e ha fatto entrare per primo il Pd nella famiglia europea del Pse. Boschi ricorda quindi che l'appuntamento per chi si riconosce nella mozione renziana è dal 10 marzo a Lingotto. L'8 marzo Ultime battute sull'8 marzo e violenza di genere. La titolare della delega alle pari opportunità sottolinea che i fondi per i centri antiviolenza sono aumentati, ma che "non ci si potrà dire soddisfatti finché ci sarà anche un solo caso di femminicidio". Secondo Boschi vanno inoltre fatti interventi sulle adozioni (tempi troppo lunghi e, per quelle internazionali, costi troppo alti) e sulla possibilità per le coppie con figli di conciliare i tempi di casa e lavoro. Un siparietto infine con Bruno Vespa che insiste per sapere se l'ex ministro intenda ancora diventare mamma. Signorile la replica di maria elena boschi: "Se voglio diventare madre? Non ho cambiato idea, ma sono sopra la statistica, diciamo. C'è un problema a monte della conciliazione dei tempi casa-lavoro, cioè quello di cercare alla persona giusta. Ma torniamo alla discussione sulle donne italiane".

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