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Di Maio: "Gentiloni camomilla per i malati terminali". Esplode la polemica

Luigi Di Maio

Silvia Sfregola
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È polemica tra Movimento 5 Stelle, Pd e governo. Fanno discutere le parole di uno dei massimi esponente Cinquestelle, Luigi Di Maio, secondo il quale "la camomilla a un malato terminale fa lo stesso effetto di Gentiloni all'Italia di oggi". Subito la reazione dei Dem, che attraverso note ufficiali boccia il commento poco istituzionale. "Parole ignobili, tanto più condannabili in quanto pronunciate da un politico che è anche vicepresidente della Camera", stigmatizza l'ex vicesegretario Pd Lorenzo Guerini. In serata arriva la replica di Di Maio: "L'Italia è un malato terminale, lo testimoniano i dati Istat - scrive su Facebook -. Non servono rassicurazioni. Bisogna guardare in faccia la realtà e adottare misure efficaci all'altezza della situazione. Nascondersi dietro il politically correct è inutile". Il deputato pentastellato accusa poi "quegli ipocriti del Pd al Governo" di aver tagliato i fondi per le politiche sociali, specificando che il fondo per le non autosufficienze "perde 50 milioni e quello per le politiche sociali perde oltre 211 milioni" e che ne restano quindi "solo 99". "Chiedete scusa voi ai malati e ai più deboli della nostra società. Ipocriti", conclude. Toni più che accesi che rientrano in una dialettica pre-elettorale senza esclusione di colpi. Non passa giorno che il M5S non alimenti lo scontro con il principale avversario politico. Dalle accuse di Beppe Grillo dirette a Matteo Renzi sul ruolo del padre Tiziano coinvolto nella vicenda Consip, fino alla mozione di sfiducia presentata dal M5S a Camera e Senato contro il ministro dello Sport Luca Lotti. La polemica sul governo Gentiloni - irriso con l'immagine di una scatola di camomilla con la faccia del premier - scatena poi gli schieramenti avversi. Il deputato democratico Ernesto Carbone definisce "miserabili" le espressioni usate da Di Maio e chiede che si dimetta. Per Alessia Rotta il vicepresidente della Camera è "indegno" e dovrebbe "vergognarsi e chiedere scusa". Il senatore renziano Andrea Marcucci bolla il vicepresidente della Camera come "inadatto". Al fuoco di fila del Pd rispondono vari esponenti dei Cinquestelle. Per il senatore M5S Alberto Airola la polemica contro Di Maio "offende l'intelligenza degli italiani" e se la prende con la Rai: "Quanto vogliamo scommettere che questa sera il Tg1 farà diventare una 'notizia' gli attacchi pretestuosi del Pd a Luigi Di Maio?". Mentre per Andrea Cioffi l'attacco del Pd è "imbarazzante". Mentre un altro senatore, Giovanni Endrizzi, il Partito democratico strumentalizza "in maniera vergognosa i malati terminali pur di non dar risposte sullo scandalo Consip, che riguarda l'intero giglio magico renziano". Intanto si allontana la discussone sulla delibera con cui i Cinquestelle propongono di annullare i vitalizi. L'ufficio di presidenza di oggi è saltato a causa dell'operazione subita dalla presidente Laura Boldrini. La scorsa settimana, in conferenza stampa, Di Maio aveva promesso di portare "il popolo" a protestare davanti al Parlamento il 15 settembre, se gli altri partiti avessero sabotato la delibera.

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