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Rai, tetto stipendi di 240 mila euro anche per gli artisti

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Silvia Sfregola
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Si prospetta un poco gradevole "pesce d'aprile" per gli artisti che dalla Rai hanno incassato cachet oltre il tetto di 240 mila euro: l'1 aprile infatti, secondo il mandato assegnato oggi dal cda di viale Mazzini al direttore generale Campo Dall'Orto, scatterà l'applicazione del tetto anche per quanti non sono dipendenti Rai ma ricevono compensi per specifiche prestazioni, a decorrere da quella data ma con effetti che ricadono su quanto incassato dalla metà dello scorso novembre. Tutti ma in particolare quanti sfiorano o superano il tetto dei 240 mila euro erano stati infatti già avvertiti che con l'entrata in vigore della relativa legge, da metà novembre, i loro compensi potevano essere oggetto di compensazione se il tetto fosse stato applicato anche a loro. Una "compensazione" a vantaggio della Rai, nel senso che avrebbero dovuto ripianare un eventuale sforamento del limite. Una situazione questa che riguarderebbe molte delle star della tv pubblica. La decisione è stata presa dal cda in assenza di indicazioni diverse da parte del Mef e permane fra i consiglieri il timore che non poter parametrare i compensi degli artisti agli ascolti che ottengono, quindi ai fatturati pubblicitari che generano, renda difficile alla Rai competere efficacemente sul mercato. Anche perchè l'azienda è chiamata a "tirare la cinghia" pure su altri fronti, dagli "interventi di razionalizzazione impostati nell'area dei costi e degli investimenti di Gruppo, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro", come recita la nota post cda. Una razionalizzazione che riguarderà un po' tutti i settori, dal personale, al cinema, ma in particolare le spese eterne, appalti compresi.

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