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Pd alle comiche finali: è scissione

Matteo Renzi

Giornata surreale: prima Emiliano apre a Renzi e sembra mollare Bersani e Rossi. Poi ci ripensa e firma una nota a tre per annunciare l'addio incolpando il leader

Pietro De Leo
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È stata una domenica da psicodramma, per il Pd, con l'assemblea nazionale che ha aperto la strada alla scissione. L'aria, tra il teso e il goliardico, si percepisce già in mattinata davanti all'Hotel Parco dei Principi di Roma. Ci sono le Iene, c'è Enrico Lucci (vestito da soldato dell'Armata Rossa, come sabato), e poi il riesumato disturbatore tv Gabriele Paolini. Ma c'è anche qualche militante che si spinge fino all'ingresso dell'hotel per dire con tanto di striscione che, no, questa scissione non s'ha da fare. Stessa aspettativa ce l'hanno i delegati, che assieme agli "invitati" (che non hanno diritto di voto), si accalcano all'ingresso in una cosa infinita. L'attesa è tutta per Renzi. Aprirà o no alle istanze della minoranza, su conferenza programmatica e tempi lunghi per il congresso? La risposta è nel... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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