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Alemanno e Storace fondano il Movimento per la Sovranità

Alemanno e Storace

Antonio Rapisarda
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Il richiamo tradizionale alla Fiamma assieme a quello, di stringente attualità, alla sovranità. Tutto questo sulle gambe non di un partito ma di un “movimento” nel nome «della nostra antica cultura antipartitocratica». È stata salutata con un'acclamazione dalla sala la genesi del “Movimento nazionale per la sovranità”, il soggetto che da oggi rappresenta l'incontro di Azione Nazionale e de La Destra e che si candida a rappresentare il “polo sovranista” all'interno del centrodestra nato dal “no” al referendum del 4 dicembre. A introdurre i lavori Gianni Alemanno secondo il quale «con questo simbolo abbiamo voluto proiettarci verso il futuro e dare una casa comune alla destra italiana». Nel salone del Marriot Park Hotel presenti praticamente tutte le forze del centrodestra: da Forza Italia alla Lega Nord, da Direzione Italia ai Popolari. Grande assente Fratelli d'Italia. Ed è su questo che si concentra la prima parte dell'intervento dell'ex sindaco di Roma: «Oggi manca un pezzo – ha spiegato - Abbiamo invitato Giorgia Meloni ma da Fratelli d'Italia non abbiamo ricevuto risposta. A noi dispiace, però il punto, e lo diciamo con estrema chiarezza, è che noi non ci stiamo più a fare partiti personali. I partiti sono comunità con regole dove rispettare maggioranza e minoranza. Questo è il punto con cui noi vogliamo andare agli incontri con chi è disponibile». Tema centrale, poi, è stato il concetto di “sovranismo responsabile”: «Deve essere declinato non per slogan ma per dare sostanza programmatica a un progetto di governo», ha chiarito ancora Alemanno. Per stabilire questa nuova veste programmatica e spalmarla su tutta la coalizione è necessario «non basarsi sul compromesso ma sulla concertazione». Come? «Se prevarranno queste tesi dobbiamo chiederlo agli italiani: dobbiamo fare le primarie non solo per scegliere il candidato premier ma anche la linea prevalente. Questo è l'unico modo per tenere unito il centrodestra».  

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