Italicum, le motivazioni della Consulta"Garantire maggioranze omogenee
La Corte Costituzionale ha depositato la sentenza n. 35/2017 relativa alla legge n. 52/2015 sulla legge elettorale, l'Italicum. La sentenza si compone di cento pagine e spiega perché lo scorso 25 gennaio la Consulta ha stabilito la parziale illegittimità della legge. La soglia di sbarramento introdotta con l'Italicum "non è irragionevolmente elevata" e "non determina di per sé, una sproporzionata distorsione della rappresentatività dell'organo elettivo", scrivono i giudici della Consulta che evidenziano: "Non può essere la compresenza di premio e soglia, nelle specifiche forme ed entità concretamente previste dalla legge elettorale, a giustificare una pronuncia di illegittimità del premio: ben vero che qualsiasi soglia di sbarramento comporta un'artificiale alterazione della rappresentatività di un organo elettivo, che in astratto potrebbe aggravare la distorsione pure indotta dal premio". Il ballottaggio, così come configurato dall'Italicum, rischia di "comprimere eccessivamente il carattere rappresentativo dell'assemblea elettiva e l'eguaglianza del voto", scrive la Consulta. "Una lista - spiega infatti la Corte - può accedere al turno di ballottaggio anche avendo conseguito, al primo turno, un consenso esiguo, e ciononostante ottenere il premio, vedendo più che raddoppiati i seggi che avrebbe conseguito sulla base dei voti ottenuti al primo turno". Da tali disposizioni dunque si produce "un effetto distorsivo" analogo a quello individuato dalla Consulta nella sentenza contro il Porcellum. Il nodo, secondo i togati, è che La Costituzione "non impone al legislatore di introdurre, per i due rami del Parlamento, sistemi elettorali identici" ma "esige che, al fine di non compromettere il corretto funzionamento della forma di governo parlamentare, i sistemi adottati, pur se differenti, non devono ostacolare, all'esito delle elezioni, la formazione di maggioranze parlamentari omogenee". "Questa Corte - si legge nelle motivazioni - non può esimersi dal sottolineare che l'esito del referendum (costituzionale dello scorso dicembre, ndr) ha confermato un assetto costituzionale basato sulla parità di posizione e funzioni delle due Camere elettive".