PD NEL CAOS
Renzi torna e lancia la sfida: "Serve il 40% contro il caos"
"Da qui a un anno prima o poi si vota. L'unico modo di evitare le urne è dichiarare guerra, ma questo mi pare una soluzione un po' forte". Matteo Renzi torna e sul palco di Rimini lancia la sua sfida: "C'è un modo per poter evitare il caos: arrivare al 40% e possiamo farlo noi o gli altri". Due volte il Pd ha superato il 40%, ricorda Renzi. È successo alle Europee "ed è stata una grande vittoria". È successo poi anche al referendum, "ed è stata una grande sconfitta", che "ancora fa male, livida", ma il punto non cambia: "siamo abituati ad arrivarci" e "possiamo farlo se smettiamo di pensare solo al nostro ombelico". La gran parte degli amministratori dem applaude. Non tutti, però, in platea, la pensano come il segretario. Non Matteo Richetti che bolla come "irresponsabile" la scelta di andare al voto con una legge che rischia di "creare una paralisi" e "mettere in difficoltà" anche il presidente della Repubblica "che non saprebbe a chi dare l'incarico". E nemmeno Roberto Speranza. Il leader della minoranza Pd raggiunge Rimini dopo essere stato a Roma alla convention di Massimo D'Alema. L'ex premier ha da poche ore lanciato la chiamata alle armi della sinistra, lanciando la raccolta fondi "per ogni evenienza" e urlando al "liberi tutti" in caso si andasse subito al voto. Il segretario Pd decide di non ingaggiare un duello a distanza. "I giornalisti qui presenti si aspettano che replicheremo a qualche altra assemblea... peccato, vi è andata male. Ritentate la prossima volta", si limita a dire. Ma la sua convinzione "con buona pace di qualche nostro compagno", è che la prossima competizione elettorale "sarà sostanzialmente a tre". Gli avversari, insomma, rimangono Grillo e il centrodestra. Renzi non risparmia colpi bassi. Salvini? Uno "squallido sciacallo" che un minuto dopo la tragedia di Rigopiano "butta fango sulla protezione civile e sui soccorsi". Grillo? Lo "spregiudicato pregiudicato" che "dall'ultimo villaggio turistico alla moda in Africa, l'ultimo dell'anno" parla di povertà, leader di un movimento che altro non è che "un salto nel buio che porta diretto nel tunnel delle scie chimiche".