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Italicum, centrodestra diviso: Salvini rilancia il voto, Berlusconi frena

Silvio Berlusconi

Silvia Sfregola
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Le strade di Forza Italia e Lega Nord si dividono. La sentenza della Corte costituzionale sull'Italicum regala a Silvio Berlusconi quasi una legittimazione del proporzionale, proposto e difeso dallo stesso leader di Fi. L'aver dichiarato illegittimo il ballottaggio e aver salvato un premio al 40% annulla di fatto - viene spiegato in ambienti azzurri - la natura maggioritaria dell'Italicum. Ora gli alleati di sempre si trovano su due posizioni diverse: Berlusconi soddisfatto per la decisione della Corte e Salvini conscio del fatto che un proporzionale puro "annienterebbe" il Carroccio. Ma il vero problema, sistema elettorale a parte, su cui comunque non vi è un accordo, è la data delle elezioni perché "la legge elettorale è subito applicabile" dice la Consulta. Tuona il segretario leghista su Twitter immediatamente dopo la sentenza della consulta per poi ipotizzare addirittura una data: "Calendario alla mano, il 23 aprile penso possa essere una bella giornata di liberazione nazionale". E la stessa Giorgia Meloni rilancia: "Ora che abbiamo anche una legge elettorale non ci sono più scuse: sabato 28 gennaio tutti in piazza a Roma per chiedere elezioni subito". Forza Italia, invece, non intende accelerare i tempi. "Questa sentenza che riguarda l'Italicum porta sì ad un sistema elettorale direttamente applicabile ma in divergenza dal sistema del Senato - spiega Renato Brunetta - Abbiamo ad oggi due sistemi elettorali divergenti quindi serve un passaggio parlamentare molto impegnativo per ottemperare al monito di Mattarella in modo da poter andare alle elezioni con sistemi coerenti come appunto chiede il Presidente della Repubblica". Secondo il capogruppo azzurro infatti "dopo le motivazioni, che arriveranno tra un mese, il Parlamento si metterà al lavoro per omogeneizzare i due sistemi che pur essendo singolarmente applicabili non lo sono insieme". Chi ha avuto modo di parlare con Berlusconi, che oggi è stato al San Raffaele a Milano, per un controllo di routine dopo l'operazione al cuore, non ha dubbi: "Si va verso un governo delle larghe intese e per arrivare a questo servirà l'accordo tra Matteo Renzi e l'ex Cav". In Senato sta già nascendo un Nazareno 2, spiegano i ben informati. Inserire i capilista bloccati anche nel Consultellum, sarebbe la proposta del segretario Dem che troverebbe l'appoggio numerico di Forza Italia. In questo modo si potrebbe andare al voto a giugno prossimo.

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