Legge elettorale, conto alla rovescia per la sentenza della Consulta. E Grillo sfida Pd-Fi: "Voto con Legalicum"
Il conto alla rovescia è scattato. La Consulta deciderà domani, o più probabilmente mercoledì, quale sarà il destino dell'Italicum. La sentenza sarà autoapplicativa e non lascerà vuoti normativi, spetterà però poi al Parlamento mettere nero su bianco la nuova legge elettorale. "La decisione della Consulta sulla legge elettorale è certamente un momento importante, decisivo. Una svolta" ammette il presidente del Senato Pietro Grasso ma invita ad aspettare le motivazioni "per poter poi cercare di creare delle leggi sempre più omogenee così come ha richiesto il presidente Mattarella". Non la pensa però così il leader M5s. "Da domani avremo una nuova legge elettorale pronta per l'uso - scrive Beppe Grillo sul suo blog - Una legge finalmente costituzionale perché passata attraverso il filtro di legalità della Consulta: il Legalicum". Il leader M5S ribadisce la volontà di "votare subito e per farlo - sottolinea - è sufficiente adattare il Legalicum anche al Senato per avere una legge omogenea per le due Camere. Non è la legge perfetta - ribadisce - ma questa maggioranza, eletta col Porcellum, non deve azzardarsi a rimettere mano alla legge più importante dopo la Costituzione", tuona. L'accusa di Grillo alle altre forze politiche non cambia: vogliono rinviare il voto, giungere a fine legislatura per arrivare ad ottenere la pensione e creare il sistema elettorale "ritagliato su misura per impedirci di andare al governo: "l'Anticinquestellum". Ribadisce il suo "subito al voto, con qualsiasi legge elettorale" Matteo Salvini. "Qualunque essa sia, serve una decisione che non perda altro tempo. Sarebbe inaccettabile una sentenza all'italiana, che decide ma non decide - attacca il leader della Lega - La Consulta domani stesso deve dare agli italiani una legge elettorale con cui si possa andare a votare già a maggio". Pd e Forza Italia rivendicano il ruolo delle Camere. "A fare le leggi è il Parlamento e non la Corte Costituzionale", dice Renato Brunetta che mette sul tavolo la volontà degli azzurri di collaborare. Nessuna fretta, però: "Poco tempo, tanto tempo - dice - il tempo che sarà necessario per poi andare ad elezioni". L'obiettivo di FI rimane una legge elettorale "a base fortemente proporzionale", che consenta - insiste Berlusconi - "la massima corrispondenza fra il voto espresso dai cittadini e la maggioranza parlamentare. Ogni distorsione in senso maggioritario, in uno scenario tripolare come l'attuale - è l'avvertimento dell'ex Cavaliere - porterebbe al governo una minoranza contro il parere dei due terzi degli elettori". Anche Matteo Renzi attende la sentenza dei "giudici delle leggi". Un'eventuale bocciatura del ballottaggio da parte della Corte - scenario dato come sempre più probabile dagli addetti ai lavori - metterebbe sul tavolo, come punto di partenza della discussione tra i partiti, un sistema proporzionale. L'ipotesi Mattarellum lanciata dal Pd non ha riscosso il successo sperato ed è a Forza Italia che i dem devono guardare per un accordo.