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Terremoto, 30 milioni dal governo Gentiloni: Presto altri fondi

Silvia Sfregola
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Il "miracolo" dei sopravvissuti irrompe nella riunione del Consiglio dei ministri e viene accolto "con gioia e commozione" da Paolo Gentiloni e la sua squadra. L'esecutivo estende lo stato di emergenza per Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, e autorizza un "primo" stanziamento di 30 milioni che serviranno a far fronte agli interventi di soccorso legati alla fase di emergenza. Altri fondi, viene spiegato, andranno a sommarsi ai circa sei miliardi già messi a bilancio e serviranno per la gestione dei bisogni e delle difficoltà dei prossimi mesi e per la ricostruzione. "Oggi abbiamo fatto l'urgentissimo ma servirà ben altro - spiega Gentiloni - Quattro miliardi sono stati stanziati nell'ultima legge di bilancio e ne serviranno altri". Il Governo esamina poi le "gravi" conseguenze che le nuove scosse e il maltempo stanno determinando nel settore agricolo e in quello zootecnico. Appositi interventi verranno disposti "con la massima urgenza". Il ministro Martina presiede nel pomeriggio, a Teramo, una riunione operativa e propone di aumentare a 35 milioni il budget previsto per le imprese colpite (la prima tranche di anticipi di pagamento di circa 12 milioni di euro sarà pagata entro febbraio, assicura) e l'anticipo all'85% dei fondi di Sviluppo rurale, allargando l'autorizzazione già avuta dall'Unione europea anche alle imprese agricole dei nuovi territori recentemente coinvolti. Intanto le operazioni di soccorso vanno avanti. "Grazie alle migliaia di civili e militari che stanno lavorando per salvare le vite e ridurre i disagi. Forza e coraggio", twitta Gentiloni. Quelle che arrivano dall'Hotel Rigopiano "sono immagini che commuovono e che fanno continuare a sperare noi e le famiglie in attesa", sottolinea in serata quando sale a 10 il numero dei sopravvissuti individuati dai vigili del fuoco. Grazie alle migliaia di civili e militari che stanno lavorando per salvare le vite e ridurre i disagi. Forza e coraggio— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 20 gennaio 2017 Plaudono al lavoro dei soccorsi tutte le forze politiche. I distinguo, però, non mancano. Luigi Di Maio firma sul blog di Beppe Grillo un post che sembra segnare la fine delle ostilità, ma si tratta di una tregua armata. "Il MoVimento 5 Stelle è pronto a collaborare - scrive rivolgendosi a Gentiloni - per migliorare efficacia ed efficienza delle azioni (non per coprire errori fatti)". Di più. "Ci sono eroi e antieroi - aggiunge - Gli eroi sono quelli che si mettono a disposizione, rischiando l'incolumità, per salvare gli altri. Gli antieroi sono quelli che si nascondono dietro sobrietà per celare disorganizzazione e incapacità. Non è polemica è la verità. Gli antieroi hanno tempi da Bolt quando si tratta di tirar fuori dalle tasche degli italiani 20 mld per salvare la banca che hanno distrutto e sono insopportabilmente lenti quando si tratta di dare ai terremotati 28 milioni che gli italiani hanno donato con grande solidarietà", attacca. Anche Matteo Salvini rivolge un grazie "enorme" ai volontari che estraggono i superstiti dall'albergo sepolto dalla neve, ma non sotterra l'ascia di guerra. "Il Governo dorme" accusa. Il premier incassa, ma non intende arretrare: "Siamo consapevoli delle condizioni in cui un pezzo d'Italia si trova ormai da 5 mesi" ammette, ma - è la sottolineatura - questa Italia che soffre ha bisogno di un paese unito e solidale che dia certezze sul futuro e non di un paese avvelenato".

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