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Il Movimento Cinque Stelle rimane senza donne

Le deputate Eleonora Bechis e Jessica Rostellato, nel 2015 hanno abbandonato il M5s

Caos "comunarie" a Palermo: nella lista poche candidate. Il deputato (sospeso) Nuti accusa: "Una farsa"

Luigi Frasca
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È sempre più profonda la spaccatura all'interno del Movimento 5 Stelle a Palermo, dove i grillini si sono divisi in due gruppi. La causa? Sempre le «Comunarie» per le amministrative della prossima primavera a Palermo. Ad innescare ieri la nuova polemica è stato il deputato Riccardo Nuti che attacca le «graticole» di lunedì sera nel corso delle quali si sono presentati tre candidati a sindaco per essere scelti on line nei prossimi giorni. Ma in pochi giorni due candidati sindaco, Giulia Argiroffi e Giancarlo Caparrotta, si sono ritirati e altri candidati al Consiglio comunale hanno dato pure forfait, creando in questo modo un problema per la compilazione della lista per l'assenza di donne. In Sicilia la legge elettorale prevede infatti le quote rosa e oggi sono solo 9 le donne in lista. La lista è così a rischio. La bordata arriva da Riccardo Nuti, deputato sospeso dal MoVimento perché indagato per il caso firme false nelle scorse amministrative, che su Facebook scrive: «La graticola? Una presa in giro, stavano fingendo. Le donne? Deroghe e riempilista». Il parlamentare allega al suo intervento su Fb un lungo post della deputata nazionale Chiara Di Benedetto: «Sono molti gli articoli di stampa in questi giorni che definiscono a rischio la presentazione della lista del Movimento 5 Stelle a Palermo in seguito alle defezioni e ritiri dalla competizione di alcune donne candidate al consiglio comunale - scrive Di Benedetto - ciò che viene prospettato dai giornali, e finora mai smentito dai portavoce regionali, ovvero di richiedere a Casaleggio e a Beppe Grillo una deroga per inserire in lista delle candidate dell'ultimo minuto, delle riempi-lista insomma, sarebbe gravissima». Ma non è tutto. «A questo si aggiunge che, sempre secondo articoli di stampa, l'architetto Giulia Argiroffi e l'ingegnere Giancarlo Caparotta - continua il post di Di Benedetto - avevano già comunicato allo staff di Beppe Grillo l'intenzione di ritirarsi dalla corsa per il candidato sindaco alcuni giorni prima della graticola, ma che è stato chiesto loro di partecipare ugualmente al confronto pubblico per evitare che l'evento venisse annullato. Inoltre, è stato riportato da diversi giornali, anche qui senza alcuna smentita, che le rinunce dell'Argiroffi e di Caparotta siano finalizzate a convogliare i voti verso il candidato Ugo Salvatore Forello». Contattati per una replica, i diretti interessati al momento preferiscono non rispondere. Ma le cose non vanno meglio in Europa, dopo il pasticcio del mancato passaggio del M5S con l'Alde. «Ho lasciato il Movimento 5 Stelle perché è profondamente cambiato in questi ultimi anni, e a me nessuno ha chiesto se andasse bene questa mutazione. E non l'hanno chiesto nemmeno a tutti gli altri attivisti ed elettori. Alzi la mano chi è stato interpellato. Alzi la mano chi non è stato spesso completamente sorpreso e spiazzato da quanto pubblicato nel blog». Marco Affronte, europarlamentare che ha detto addio ai 5 Stelle la scorsa settimana, spiega in un lungo post i motivi della sua scelta. «A differenza di quanto ci era stato prospettato, e di quanto era all'inizio, le decisioni sono calate dall'alto e dovevano essere solo accettate. Nessuno spazio per il dissenso non solo del merito, ma anche del metodo. E dire che di cose ne sono cambiate, in questa mutazione del Movimento 5 Stelle. Ma senza la partecipazione costruttiva dei cittadini. E senza mai uno che abbia chiesto scusa, e ammesso l'errore quando ce ne sono stati (e ce ne sono stati!)».

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