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Le unioni civili sono legge Via libera del governo ai decreti attuativi

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Le unioni civili sono legge. Il Consiglio dei ministri ha infatti dato il via libera ai tre decreti attuativi adeguano le norme dell'ordinamento dello stato civile. Il tutto alla presenza del premier Paolo Gentiloni che giusto stamattina dopo le 9 era stato dimesso dal policlinico Gemelli.  "Con i decreti legislativi di oggi terminiamo l'iter delle unioni civili - ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi -. Era una promessa, ora è una legge". "Sembrava un traguardo irraggiungibile. Invece passo dopo passo - ha aggiunto poi su Facebook - l'Italia ce l'ha fatta. Quello che era un sogno adesso è realtà". Sulla stessa lunghezza d'onda il ministro della Giustizia, Andrea Orlando: "Oggi si è concluso definitivamente il percorso di attuazione della legge sulle unioni civili. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato, in esame definitivo, i tre decreti legislativi che adeguano le norme dell'ordinamento dello stato civile in materia di iscrizioni, trascrizioni e annotazioni; le disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso e quelle di coordinamento in materia penale". Esulta la senatrice del Pd, Monica Cirinnà, considerata la "madrina" della legge, e con lei Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center: "Dopo la storica approvazione della legge per le unioni civili, oggi il Consiglio dei Ministri dà l'ok ai decreti attuativi. È un'altra grande vittoria per la comunità lesbica, gay e trans grazie alla quale l'Italia fa un altro passo avanti perché le unioni saranno consentite anche per i cittadini extra Unione Europea che vengono da Paesi dove sono in vigore leggi anti-gay. È una bellissima giornata". All'attacco invece Massimo Gandolfini, promotore del Family Day: "Con l'approvazione dei decreti attuativi delle unioni civili questo governo compie un ulteriore passo verso la completa equiparazione con il matrimonio. Tutte le preoccupazioni espresse al Family Day dello scorso gennaio stanno avendo conferma mentre vengono smentite le rassicurazioni che furono espresse da Area Popolare e dai quei settori della maggioranza, senza il voto dei quali non la legge non sarebbe mai stata approvata".

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