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Lavoro e legge elettorale, le priorità di Mattarella per il 2017

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Avanti col governo Gentiloni e, almeno per ora, niente urne. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invia un messaggio chiaro al Paese durante il suo tradizionale discorso di fine anno. Due le priorità per il 2017: il lavoro e la legge elettorale. Si muove all'interno di questi due paletti tutta la sua riflessione. Mattarella ricorda le "energie positive" del nostro Paese incontrate durante questo anno. Rivolge un pensiero a chi ha perso la vita per eventi drammatici come il terremoto ma anche a causa del terrorismo (su tutte Fabrizia Di Lorenzo e Valeria Solesin). Si rallegra per il ritorno in Italia dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. E ringrazia le nostre forze dell'ordine, i vigili del fuoco, i militari, la Protezione Civile e i volontari che hanno affrontato in prima linea le emergenze di questo 2016. Poi passa a parlare delle due priorità del Paese. Anzitutto il lavoro: "Combattere la disoccupazione e, con essa, la povertà di tante famiglie è un obiettivo da perseguire con decisione". Quindi la legge elettorale: "Dopo il referendum si è formato un nuovo Governo. Ho ricevuto numerose lettere, alcune di consenso, altre di critica per le mie decisioni. In alcuni momenti la parola agli elettori costituisce la strada maestra, ma chiamare gli elettori al voto anticipato è una scelta molto seria". "Occorre - prosegue - che vi siano regole elettorali chiare e adeguate perché gli elettori possano esprimere, con efficacia, la loro volontà. Con regole contrastanti tra loro, chiamare subito gli elettori al voto sarebbe stato poco rispettoso nei loro confronti". C'è anche il tempo per assestare un colpo al MoVimento 5 Stelle: "L'esigenza di approvare una nuova legislazione elettorale mi è stata sottolineata, durante le consultazioni, da tutti i partiti e i movimenti".  Anche sulla polemica sollevata da Beppe Grillo su web e censura: "Internet continua a essere una grande rivoluzione democratica che va preservata e difesa da chi vorrebbe trasformarla in un ring". Dopo un buffetto al ministro Giuliano Poletti e alla sua battuta sui giovani costretti a migrare all'estero ("Molti di voi studiano o lavorano in altri Paesi d'Europa questa è una grande opportunità ma deve essere una scelta libera"), l'ultima passaggio è quello sull'immigrazione: "L'equazione immigrato uguale terrorista è ingiusta e inaccettabile. Ma bisogna porre in essere tutti gli sforzi e le misure di sicurezza per impedire che nel nostro Paese si radichino presenze minacciose. Dall'Unione ci attendiamo gesti di concreta solidarietà sul problema della ripartizione dei profughi".

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