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Tre giorni da sfollati, i parlamentari ad Amatrice dopo l'invito del sindaco Pirozzi

Il vicepresidente della Camera Di Maio ad Amatrice

La cittadina laziale distrutta dal terremoto. Il vicepresidente della Camera Di Maio: "Sono qui per capire come funziona"

Silvia Sfregola
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Un appello e, per ora, undici risposte. Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice, giovedì ha chiesto ai parlamentari, uno per gruppo, di trascorrere tre giorni nel borgo laziale ridotto a macerie dopo la violenta scossa di terremoto del 24 agosto scorso. La prima a rispondere, il 22 stesso, è stata Barbara Saltamartini, della Lega. Poi ieri il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ha annunciato il suo arrivo insieme ad Elena Fattori. Poi ancora, nel borgo reatino, sono arrivati Antonio Matarrelli (Misto), Dorina Bianchi (Ncd) e Ileana Piazzoni, Fabio Melilli, Nazzareno Pilozzi e Renzo Carella, tutti e quattro del Pd. Domani arriverà anche Gianluca Pini, della Lega. E giovedì Francesco Aracri di Forza Italia.   "Tre giorni con gli scarponi - aveva detto Pirozzi - senza giacca e cravatta e senza passerelle". A dormire nella tenda da 25 persone allestita nel Campo Lazio, a usare i bagni chimici e a parlare con vigili del fuoco e protezione civile per gestire la situazione. Chiede "uno sforzo", il sindaco allenatore che ha lasciato il suo lavoro di coach del Trastevere per dedicarsi completamente alla sua gente. "In questa maniera - dice - si vive la realtà degli sfollati e si dimostra davvero la vicinanza con la gente".   Una giornata piena quella di oggi. La mattina trascorsa in una lunga riunione per scandagliare le problematiche nella gestione post-sisma. Poi appuntamento al Coc, il Centro operativo comunale, cuore pulsante dell'attività amministrativa del paese. Successivamente al Coi, Centro operativo intercomunale e primo pomeriggio vertice con i vigili del fuoco. "Resterò qui tre giorni - ha detto Di Maio - bisogna rendersi conto direttamente sul territorio se le leggi funzionano. Così potremo portare a Roma delle migliorie di ordine legislativo". Questo anche chiede il primo cittadino sottolineando che "in momento di emergenza e crisi non possono essere usati gli strumenti per l'attività ordinaria". Al fianco dei parlamentari l'assessore Bruno Porro che nel terremoto ha perso entrambi i genitori. Poi tutti in tenda per dormire.

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