Paolo Gentiloni supera la prova Senato Ma resta l'incognita verdiniani
Fiducia doveva essere e fiducia è stata. Il governo Gentiloni supera indenne anche la prova del Senato con 169 sì, 99 no e nessun astenuto. Lega, Ala-Scelta Civica e le senatrici tosiane di "Fare" non hanno partecipato al voto. Il MoVimento 5 stelle, Sinistra italiana, Forza Italia e i fittiani di Conservatori e Riformisti hanno votato "no". Anche il senatore verdiniano Francesco Mario Amoruso ha votato contro in dissenso dal gruppo. A favore della fiducia Pd, Area Popolare (con l'eccezione di Maurizio Sacconi che non ha partecipato al voto), Autonomie-Psi-Maie, la senatrice ex M5s Serenella Fucksia, il senatore ex Sel Dario Stefano e il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano. Il senatore a vita Mario Monti ha annunciato il suo sì "condizionato" al governo Gentiloni. Certo, l'ultima fiducia al governo Renzi aveva toccato quota 173, ma il calo era inevitabile visto l'annunciato voto contrario della componente guidata da Denis Verdini. Che comunque, dopo una riunione nella sede di via Poli, ha deciso di non chiudere definitivamente la porta in faccia a Gentiloni. Dopotutto ci sono ancora 44 posti tra sottosegretari e viceministri da assegnare, fanno notare dal Pd. In ogni caso, dovesse rimanere la spaccatura con i verdiniani, l'esecutivo avrà problemi soprattutto nelle Commissioni e nella a gestione ordinaria dei lavori. Insomma per ora il governo Gentiloni sembra in grado di sopravvivere. Ma fino a quando?