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La previsione di Silvio Berlusconi: niente elezioni con l'Italicum

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Non è proprio una previsione da Nostradamus. Perché non ci vuole molto per immaginare gli scenari possibili dopo il voto del 4 dicembre. Silvio Berlusconi però, nonostante le voci insistenti che danno per scontate la dimissioni di Matteo Renzi e il ritorno alle urne, non ha dubbi: prima ci sarà un governo incaricato di modificare la legge elettorale. "Non credo - dice intervistato da TgCom 24 - che il Presidente della Repubblica potrebbe mai consentire elezioni con l'Italicum, perché avremmo veramente il rischio di ritrovarci i 5 Stelle e Grillo al governo". Ma l'ex premier guarda addirittura oltre: "Bisogna trovare assolutamente un modo condiviso per scrivere una nuova riforma della Costituzione e una nuova legge elettorale".  Parole che sembrano spalancare le porte all'ennesimo esecutivo di scopo in grado di arrivare fino al 2018. Dopotutto il Cavaliere ha bisogno di tempo per realizzare il suo progetto: "Ho pronto un piano per unire i moderati, Meloni e Salvini sono d'accordo quasi su tutto". E quel "quasi" non è casuale visto che, mentre Berlusconi parla, Giorgia Meloni rilancia: "Ho proposto di fare le primarie del centrodestra il prossimo 5 marzo: mi candido io, Salvini, Toti, Parisi, Fitto...anche Razzi, così ci siamo tutti". "Poi ci sarà anche Jack lo Squartatore - aggiunge scherzano a Un Giorno da Pecora - Berlusconi? No, non è d'accordo, lui le vorrebbe normate per legge. Se vogliono metterle nella legge bene, sennò le facciamo il 5 marzo. Salvini e Toti sono d'accordo".

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