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Referendum, scontro Renzi-Landini: "Difendi la casta". "No, riforma brutta"

Il premier Matteo Renzi e il segretario Fiom Maurizio Landini

Faccia a faccia in tv fra il premier e il segretario della Fiom. E il presidente del Consiglio chiede scusa per aver definito il fronte del No "accozzaglia"

Silvia Sfregola
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"Con il no fermate il Paese e difendete la casta". "Non è vero, vogliamo cambiare, ma non con una riforma mal fatta come questa". Il presidente del Consiglio Matteo Renzi parla, il segretario della Fiom-Cgil Maurizio Landini risponde. Nello studio di "In 1/2h", intervistati da Lucia Annunziata, i due mettono in evidenza buona parte delle distanze che, in vista del referendum del 4 dicembre, dividono i fronti del Sì e del No. "Ho il sospetto che la riforma non l'abbia letta - dice Renzi al suo interlocutore -. Glielo dico con rispetto. Bisogna cambiare le cose, non difendere i privilegi della politica". "La Cgil ha discusso e fatto proposte sulla riforma - risponde Landini -. Noi tra l'altro abbiamo partecipato alle audizioni e mandato le nostre proposte. Non siamo contrari a cambiare la Costituzione, ma siamo contrari a questi cambiamenti perché li consideriamo sbagliati. E non accetto quest'idea per cui chi è per il Sì è per il cambiamento, e chi è per il No non vuole cambiare". Lo scontro va avanti per un'ora, senza un attimo di tregua: "Capisco la solidarietà tra colleghi sindacalisti, ma difendere il Cnel è impensabile per chiunque" attacca Renzi. "Sul Cnel non ho problemi ma la Costituzione non può essere cambiata all'ingrosso" la risposta del segretario Fiom-Cgil. Poi si arriva alla discussa espressione "accozzaglia", usata dal premier per indicare il fronte del No. Landini accusa il premier di "dividere un Paese che per le difficoltà che attraversa ha, al contrario, bisogno di maggiore unità. Continuare a dividere fa male". Il premier risponde: "Io non ho definito accozzaglia chi non vota per me, però mi chiedo come sia possibile costruire qualcosa tra forze tanto diverse, che non la pensano allo stesso modo". Poi aggiunge rivolto all'interlocutore: "Se ho offeso qualcuno mi scuso: ma io intendevo fare un complimento. Perché potrei dire che la sua vicinanza a quelli di Fratelli d'Italia, di Casa Pound, soltanto su questa vicenda, mette insieme storie totalmente diverse che non hanno nient'altro in comune e quindi la definisco, secondo il vocabolario italiano, accozzaglia. Se però preferisce che la definisca coalizione coesa, tesa a dare un governo al Paese, posso chiamarla coesione, ma preferisco chiamarla accozzaglia". Allo sforzo per l'unità del Paese chiesto dal leader della Fiom, Renzi risponde secco: "Bisogna ascoltarsi, volersi bene e fare le cose insieme... lei vive in un Paese delle meraviglie, io invece voglio cambiare le cose in Italia". I temi legati al lavoro vengono toccati appena: Renzi è convinto che la vittoria del Sì migliorerebbe il Paese perché le politiche attive del lavoro diventerebbero nazionali. Per Landini la riforma peggiora il Paese su più fronti e, soprattutto, "aver scelto che questo referendum diventi un voto sul governo non aiuterà".

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