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Terremoto, i sindaci alla Camera Pirozzi: "Noi, abbandonati"

Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi

I primi cittadini dei Comuni colpiti dal sisma parlano a turno e chiedono una "no tax area" e interventi immediati

Silvia Sfregola
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Le ferite del terremoto ai Comuni italiani sono tutte di eguale misura, ma il fattore tempo tra quelli colpiti il 24 agosto e quelli del 30 ottobre fa la differenza. L'aula della Camera accoglie per il secondo anno consecutivo i sindaci d'Italia, circa 600, e quest'anno i protagonisti sono i primi cittadini delle zone colpite dal sisma. Ad aprire i lavori la presidente della Camera, Laura Boldrini, che assicura: "Oggi tutti noi, Parlamento, governo, istituzioni locali, confermiamo il nostro impegno: non vi lasceremo soli e faremo di tutto per tenere viva l'attenzione generale sul dramma che vi ha colpiti"."Anche per questo il concerto di Natale sarà dedicato alle popolazioni del terremoto che avremo qui, le popolazioni dei comuni colpiti dal sisma, in quest'aula, al vostro posto. Faremo di tutto perché sentano il calore e l'affetto del popolo italiano" prosegue la terza carica della Stato, ribadendo che "la messa in sicurezza del territorio deve essere una priorità nell'agenda politica". Tra i sindaci terremotati però la distanza è evidente. "Le istituzioni stanno funzionando e questo è un messaggio importante che deve essere dato al Paese, al di là degli schieramenti politici in cui ognuno di noi sta militando" dice il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. «Con Fabrizio Curcio e Vasco Errani - continua - va detto innanzitutto che abbiamo le due persone giuste al posto giusto nel momento giusto, e di questo ringraziamo evidentemente il presidente Matteo Renzi". Non è della stessa idea invece Sergio Pirozzi, il sindaco-allenatore di Amatrice che oggi nell'emiciclo colorato di verde, bianco e rosso, si è fatto prestare la fascia perché «nel terremoto ho perso anche quella". "Tornerò ad indossare la fascia con lo stemma di Amatrice - spiega - quando avrò la certezza che nessuno ci abbandona". Il messaggio lanciato da Pirozzi è forte e chiaro: "L'unica maniera per risarcire questi territori, abbandonati da 30 anni, è una "no tax area", per far ripartire l'economia e dare una speranza" ai piccoli borghi colpiti dal sisma. Serve un "segnale" ribadisce il primo cittadino di Amatrice "io sarò contento di rimettermi la fascia, ma prima devo essere sicuro che nessuno ci ha abbandonato. Non dobbiamo essere bravi nei primi 10 giorni, ma bravi in 365 giorni". Il primo a rispondere alle affermazioni del supersindaco del Comune del reatino è il ministro dell'Interno, Angelino Alfano: "Le luci su tutti i comuni colpiti dal terremoto non si spegneranno mai, il sindaco di Amatrice ha posto un problema di viabilità che sarà affrontato e risolto". Secondo il titolare del Viminale poi nel discorso di Pirozzi, "senza dubbio, ci sono elementi di fiducia, perché questo non accadrà". Per Alfano "non si può più Italia senza dire campanile. Senza dire piazza o senza dire sindaco. I sindaci sono la homepage del nostro Paese". Dentro Montecitorio però c'è come il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci, che non ha remore nel rilevare che "adesso i fari sono tutti puntati su Norcia e i Comuni colpiti dall'ultimo terremoto. Non ci sentiamo abbandonati, ma leggermente trascurati sì".

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