IL PREMIER ALL'ANCI
Manovra, Renzi dichiara guerra agli impiegati come Checco Zalone
Un concorso per diecimila posti tra forze dell'ordine e infermieri, l'abolizione di Equitalia, oltre due miliardi per progetti nelle periferie. Sono i contenuti della manovra anticipata dal premier Matteo Renzi alla assemblea dell'Anci a Bari. "Io non volevo venire perché dovevamo chiudere la legge di stabilità. La finiremo tra stanotte e domani, ma ne valeva la pena" ha spiegato. E infatti la sua presenza era stata incerta fino all'ultimo. Ma a Bari ha voluto anche lanciare un monito: "Dobbiamo rottamare la filosofia checcozaloniana - ha detto - dell'impiegato pubblico e andare a sfidarli: loro per primi devono sentire l'orgoglio di servire il tricolore. Devono avere questa consapevolezza. È chiaro - ha aggiunto - che poi bisogna anche sbloccare i contratti, perché se no poi la consapevolezza te la sbattono sui denti". E non ha resistito alla tentazione di un appello sul referendum, declinato specificamente per l'Anci: "Il punto fondamentale - ha affermato - lo dico sia a chi voterà sì che a chi voterà no, è la consapevolezza che un sindaco possa essere contemporaneamente sindaco e senatore. È il punto culturale più dibattuto. È fondamentale far passare in Italia il concetto che fare il sindaco non è solo occuparsi delle piccole beghe quotidiane ma anche avere una visione del Paese. I sindaci che avete eletto ve li ricordate tutti. Provate a ricordarvi quanti senatori avete eletto. Riattribuire ai sindaci il loro valore è una grande sfida di natura culturale. Voi non siete solo amministratori di beghe locali. La vostra fascia è il tricolore. Qualcosa vorrà dire". "Concorsi, assumeremo diecimila persone" Renzi ha detto di voler "immaginare una legge di Stabilità che dia la possibilità di tornare a fare i concorsi, che è una cosa che è mancata in questi anni. Tornare a fare i concorsi significa che possiamo tornare ad avere almeno tra le forze dell'ordine e gli infermieri, e i dottori se riusciamo a inserire anche loro come spero, diecimila unità per le quali immediatamente bandire i posti, anche per tornare a dare i ragazzi la possibilità di mettersi in gioco. Quando Franceschini - ha aggiunto - ha fatto il concorso questa estate per 500 persone nel mondo culturale, si sono presentati in 20mila. Voi capite che questi numeri dimostrano quella fame di lavoro che conoscete quotidianamente". E poi ha annunciato: "Ci sarà un intervento importante come promesso per l'abolizione di Equitalia e contemporaneamente per la creazione di un modello diverso di agenzia e di conseguenza ci saranno una serie di interventi di riorganizzazione del rapporto tra cittadino e pubblico ufficiale. Da sempre io dico che dobbiamo mandare l'avviso di scadenza di Equitalia con un sms. Oggi ho visto il direttore Ruffini e mi ha comunicato ufficialmente che dal 7 novembre partirà l'sms: quando hai un ritardo nei pagamenti anziché mandarti subito la sanzione ti arriva un sms. Dobbiamo impostare in modo diverso il rapporto tra Stato e cittadino». «Avendo messo 500 milioni di euro per le periferie - ha anche spiegato - a seguito delle vicende del terrorismo, ci aspettavamo richieste per 500 milioni. Invece sono arrivate richieste per 2 miliardi e cento milioni. Sono 120 progetti. Ho visto progetti mediamente molto belli. Vi annuncio che non solo ci saranno di nuovo 500 milioni per il 2016, ma anche che tutti i progetti presentati saranno finanziati entro il 2017". Segnale sul turn over Poi è entrato nel merito delle richieste dell'Anci. "La nostra prima richiesta - lo ha accolto il neo presidente dell'Anci Antonio Decaro - è di liberarci dai vincoli normativi, dalla burocrazia, dal blocco del turn over. Noi non vogliamo meno regole ma solo regole più chiare". E poi, ha aggiunto Decaro, "ti proponiamo di sottoscrivere un patto da tra lo Stato e i Comuni. Questo patto, presidente, si deve traformare, visto che il Governo ne ha firmati tanti con le città e le Regioni, in una agenda urbana nazionale. Vogliamo dire la nostra su ambiente, mobilità, contrasto alla povertà, sperimentando forme innovative di reddito di cittadinanza legate magari a percorsi di formazione". "Firmo volentieri l'agenda urbana - ha risposto Renzi - ma dopo il referendum, perché bisogna capire cosa accade. È chiaro che se hai un superamento dell'attuale assetto è un film, altrimenti è un altro film. Ne parliamo da gennaio". Invece "il turnover va affrontato non dappertutto nella stessa maniera. Ci sono alcuni palazzi romani nei quali un turnover del 25% è più che sufficiente, ve lo posso garantire. Diverso è in alcuni piccoli Comuni dove un dipendente fa tutto". Non ha però preso un impegno chiaro, tanto che appena terminato l'intervento di Renzi, Decaro ha diramato un comunicato parlando di "aperture positive" ma invitando Renzi a mostrare "finalmente il coraggio di sbloccare il turnover sul personale". Il premier ha poi annunciato che "tutto ciò che attiene all'edilizia scolastica è finanziabile fuori dal Patto di Stabilità" interno, ribadendo che non consentirà all'Unione europea di far prevalere i conti sulla sicurezza dei ragazzi. E, sempre in tema di Ue, ha attaccato: "Nella prossima discussione sui fondi europei dobbiamo mettere una regola semplice: che quei paesi che non rispettano le regole sull'immigrazione e alzano i muri non devono avere finanziamenti privilegiati come è accaduto in questi anni".