IL DRAMMA DEL CENTRO ITALIA
"Il governo ha dimenticato gli allevatori". Bufera politica sul terremoto
Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle allo scontro sul terremoto. Archiviata da settimane la "concordia" post sisma tra le forze politiche, ora la polemica si concentra sulla gestione degli aiuti alle zone del Centro Italia colpite dalle scosse della notte del 24 agosto. Tutto nasce dal sopralluogo effettuato nei centri terremotati da alcuni esponenti del MoVimento: oltre al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, anche i deputati Massimiliano Bernini e Patrizia Terzoni. Una "missione" mirata non tanto a verificare la "sistemazione" delle popolazioni colpite, ma a controllare quanto è stato fatto finora per rilanciare le attività produttive della zona, in particolare per quanto riguarda il settore primario: agricoltura e allevamento. A sentire gli esponenti grillini, la situazione è tutt'altro che rosea: "Le attività produttive sono in seria difficoltà - ha spiegato Di Maio -. Stalle, granai e altre infrastrutture sono inagibili. Il gelo e la neve sono alle porte e ancora non sono arrivate le tensostrutture per animali, mezzi e raccolto. Il Governo deve emanare il decreto legge al più presto e rispettare gli impegni presi". "A un mese e mezzo dal terremoto nel Centro Italia - aggiungono Bernini e Terzoni - agli annunci del Governo di aiuti per gli allevatori e l'economia locale non è seguita alcuna azione concreta in grado di risollevare il comparto agricolo della zona. Ancora in preparazione, ad esempio, i bandi per le tensostrutture per i ricoveri degli animali, secondo quanto dichiarato dal commissario Vasco Errani in audizione alla Camera». A Il Tempo Bernini aggiunge altri particolari: "Forse è un caso, forse incontriamo solo contadini e allevatori sfortunati che ancora non hanno ricevuto aiuti, ma il quadro che ci viene descritto è drammatico. Il mangime promesso per far sopravvivere gli animali in alcuni casi non è arrivato, così come le tensostrutture che avrebbero dovuto offrire riparo al bestiame. Nella mozione approvata alla Camera avevamo chiesto che le strutture fossero realizzate entro il 15 ottobre, perché il freddo è alle porte e non tutti gli animali sono attrezzati per sopravvivere alle basse temperature. Ma nella versione finale è stata eliminata la scadenza temporale. Alle aziende che si occupano della produzione del latte, infine, erano stati promessi dei container per ospitare le mucche nelle vicinanze e non costringere i lavoratori a percorrere 80 chilometri alle 4 del mattino per la mungitura. Invece non è accaduto niente". "Gli addetti del settore sono disperati - conclude Bernini - in molti hanno deciso di svendere i propri animali per non vederli morire e guadagnarci almeno qualche spicciolo". La reazione del Pd non si è fatta attendere: "I Cinquestelle provano a fare gli sciacalli anche sulle persone danneggiate dal sisma" attacca Nicodemo Oliverio, capogruppo Dem in Commissione Agricoltura alla Camera. "In meno di 20 giorni dall'evento - continua Oliverio - il ministro Martina ha disposto attraverso Agea il pagamento anticipato di oltre 7 milioni di euro di aiuti diretti europei a più di mille aziende dei 17 comuni interessati. Sui fondi di sviluppo rurale la Commissione Ue sta dando in queste ore il via libera". In quanto al problema delle tensostrutture, "ieri è uscito il bando della Regione Lazio per la prequalificazione della congruità dei prezzi per l'acquisto delle tensostrutture ed entro il giorno 15 sarà aggiudicata la gara". Al di là delle tempistiche degli aiuti - la realizzazione dei "rifugi" per gli animali rischia di scivolare a cavallo tra ottobre e novembre - nello scontro finisce anche il ruolo recitato dalla Coldiretti in questa fase di aiuti. "Ci troviamo a constatare - puntualizzano i grillini Bernini e Terzoni - che i maggiori contributi arrivati finora alle popolazioni terremotate sono stati forniti da associazioni di categoria, come la Coldiretti, che hanno consegnato foraggio agli allevatori nei giorni scorsi. Non vogliamo credere che il Governo, in nome del patto stretto per la propaganda del 'Sì' al referendum costituzionale, abbia deciso di mandare avanti la Coldiretti. Sarebbe la definitiva abdicazione dello Stato in nome della propaganda". Sostanzialmente i deputati del M5S mettono nel mirino l'endorsement fatto dall'associazione di categoria in favore della riforma Boschi. Appoggio che, secondo i Cinquestelle, sarebbe stato premiato dal governo con un ruolo di primo piano nella gestione degli aiuti ai produttori del centro Italia. Ipotesi comunque rispedita al mittente dai Dem: "Aggredire la Coldiretti, che sta aiutando e mettendo in campo operazioni straordinarie di solidarietà, copre di ridicolo chi fa queste dichiarazioni" attacca Oliviero. "Noi non facciamo strumentalizzazioni politiche" replica Bernini, "segnaliamo solo una serie di mancanze e supplichiamo il governo di fare presto". Che è poi l'auspicio di tutti, qualunque sia il colore politico.