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Il referendum e la nascita di Matteo Re

Marcello Veneziani
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Ma no, non avete capito il senso di questo referendum. Il quesito non è quello che sta scritto sulla scheda, ingenui. Ma è un altro, implicito. E' il passaggio dalla Repubblica alla Monarchia, ovvero il biglietto di ritorno del 2 giugno 1946. Un remake, anzi il referendum parte seconda, la vendetta. E non è nemmeno un esplicita richiesta se volete la Repubblica o la Monarchia, è solo una constatazione di decesso riguardo la prima e una partecipazione di nascita riguardo la seconda. E' un referendum partecipativo che annuncia la nascita di Matteo Re, che a questo scopo ha tagliato non la seconda camera ma la seconda parte del suo cognome. Matteo Re, via il finale nzi, se non come un dialettale assenso alla nuova monarchia. Che Matteo Re sia un monarca lo dovevate capire dall'inizio. Infatti è arrivato al governo della nazione senza passare dalle urne, proprio come fanno i sovrani. Lui è Re per grazia di Dio e volontà della televisione. E i segni del suo regno sono palesi. La politica non ha più una destra e una sinistra, ma ruota intorno a lui, il Re Sola, che ha fondato un sistema Matteocentrico, verso cui confluiscono banche e banchetti, media e poteri. Lui annuncia miracoli come i Re taumaturghi. La sua presenza in video e in tutte le salse è impressionante, fa sfigurare perfino il protagonismo piacioso di Berlusconi, ex regnante ma votato dal popolo. I tg, dicono gli stessi giornalisti della Rai, sono un megafono del Re, il suo Ufficio della Corona detta i titoli, non c'è più nemmeno un barlume di pluralismo in forma di lottizzazione. C'è l'organo ufficiale del Re, l'organo sottufficiale del Medesimo e l'organo di accoglienza degli stranieri in nome del Re. E le previsioni matteorologiche. Rai è ormai l'acronimo di Renzi Amatissimo Imperatore. Neanche in Corea... La sua corte fiorentina, il giullare Benigni, la Regina Madre Mattarella. L'uragano Mattew, che si sta abbattendo sui Caraibi, da noi si è stabilito nel cuore devastato d'Italia, a Roma. Se perde il Re-ferendum se ne va a Cascais, come Re Umberto o si ritira sul Ponte dello Stretto, cioè sparisce nel Nulla? Viva Re Fuffa.

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