Il papà di Renzi e Rosi insieme in sette società
L'avvocato di famiglia minaccia querele. Matteo: «Leopolda trascurata dai media»
Quando si strappa una pagina del copione, Renzi ci resta male e lo dà a vedere. Evidentemente stranito dalle cronache degli ultimi giorni, ieri su Facebook ha esternato il suo disappunto su come i giornali hanno trattato la Leopolda 6: «Si è chiusa con il maggior numero di partecipanti di sempre», ha spiegato il premier, «felice di questa esplosione di buona politica»; ma «sui giornali, come sempre, si è parlato di altro: soprattutto di banche». Certo, come hanno osato, con i 130mila risparmiatori stravolti dal decreto del governo? «I media – lamenta Renzi - affrontano solo ciò che può essere vendibile dai giornali». È un «racconto» scomodo, quello delle «banche». Specie al capitolo «Banca Etruria», dove si delinea un intreccio che non coinvolge soltanto la famiglia del ministro Boschi, ma anche, e questa è la novità che via via si rafforza, quella del premier. Un collegamento di società creerebbe infatti un percorso dai suoi genitori a Lorenzo Rosi, ultimo presidente di Banca Etruria. L'avvocato del padre del premier, alle prime ricostruzioni giornalistiche aveva smentito: «Decisamente ogni dubbio e insinuazione strumentale volti ad accostare arbitrariamente il nome di Tiziano Renzi a Banca Etruria. Non esistono veicoli commerciali o finanziari nei quali Tiziano Renzi sia socio di Lorenzo Rosi». Ieri però Giovanni Donzelli, Capogruppo Fdi in Toscana, che negli scorsi giorni aveva chiesto sul tema le dimissioni del premier, ha riportato in una nota «un pazzesco sistema di scatole cinesi mirato alle operazioni in corso per la realizzazione di nuovi outlet in varie città fra cui Firenze, Sanremo, Fasano». Il punto di partenza è la Party S.r.l, in cui il padre di Renzi detiene il 40% e amministratore unico è la madre. In particolare su due nomi, Ilaria Niccolai e Iacopo Focardi, occorre focalizzare l'attenzione. «Figurano - scrive Donzelli – nella società rispettivamente attraverso Nikila Invest Srl (40%) e Creazioni Focardi Srl (20%)». E qui arriva il bello: «Niccolai è legata a Rosi attraverso quote di partecipazione nella sviluppo Milano Srl, nella Syntagma Srl e nella Corso Italia Firenze, società di cui l'ex presidente di Banca Etruria è amministratore unico. Interessi in Corso Italia Srl ha anche Iacopo Focardi, che detiene una quota societaria». Ma non è tutto. Donzelli spiega che Anche Andrea Bacci, ex socio del padre del premier, oltre che finanziatore di Matteo Renzi nominato poi in un paio di società di Provincia e Comune «risulta in affari con Rosi attraverso una partecipazione nella Egnazia Shopping Mall, società di cui Lorenzo Rosi è amministratore unico». Dove figura «anche la Nikila di Ilaria Niccolai». Inoltre, prosegue Donzelli, «esiste una società che unisce tutti e tre questi personaggi che ruotano attorno a Rosi e Renzi: è la Mall Re Invest, che vede come soci Niccolai e Focardi e come ex socio Bacci». Secondo l'avvocato di Tiziano Renzi, però, questa ricostruzione dimostra come il suo assistito non c'entri nulla «con Banca Etruria e Lorenzo Rosi» e annuncia querela per le dure dichiarazioni di Donzelli negli scorsi giorni. A prescindere dall'aspetto legale, per il premier c'è un criterio di opportunità politica tutto da analizzare.