"Ma a Filadelfia (in Calabria) siamo pronti a ospitarlo gratis"
L'appello del paese vicino Vibo Valentia
Stia tranquillo il sindaco Marino: se nella Filadelfia americana nessuno lo voleva, nemmeno il Santo Padre, nell'altra Filadelfia, in Calabria provincia di Vibo Valentia, sindaco, curia, Pro Loco e commercianti lo attendono a braccia aperte. Per fargli digerire lo smacco dopo il ritorno dalla Pennsylvania, infatti, il primo cittadino della Filadelfia italiana, Maurizio De Nisi, del Pd, stesso partito di Marino, invita il suo omologo della Capitale a prendere il primo volo: «Marino venga da noi. Sarà tutto a nostre spese. Qui si troverà benissimo. Appena atterrato lo porteremo a visitare il parco Castelmonardo e le nostre sette, bellissime chiese. Poi gli faremo assaggiare la nostra ottima cucina, i tanti prodotti tipici e l'immancabile soppressata. È meglio la nostra Filadelfia che non quella americana. Si eviterà nove ore di volo». Apre le braccia a Marino anche don Giovanni Primerano, parroco della chiesa di Santa Barbara di Filadelfia: «Sarebbe felice – afferma - di scoprire che almeno in Italia c'è una Filadelfia pronta ad accoglierlo. Spero solo che quando lo inviteremo, leggendo “Filadelfia, provincia di Vibo Valentia”, non penserà ad un scherzo». Prontissimo ad accogliere Marino Antonio Zoccali, presidente della Pro Loco: «Gli dedicheremo un'intera giornata, con incontri e dibattiti». Bar, trattorie e tavole calde già attrezzatissime per il grande evento. La titolare di un ristorante: «Gli offriremo i nostri salumi, il pollo alla brace e alla cacciatora. Speriamo, però, non si presenti qui con 50 collaboratori». Un simpatico pasticciere è già all'opera:«Felicissimi di invitare Marino qui a Filadelfia. Speriamo voglia bere il nostro vino, mangiare il nostro salame, assaggiare il peperoncino piccante di Soverato. Lui è un tipo da palato fino, abituato a champagne e caviale. Gli preparerò un profiterole al limone, che aiuta la digestione dopo un pranzo pesante, e una mousse con fragoline di bosco e crema al mascarpone. Ma dubito verrà. Dopo la storia del Papa, si rintanerà in Campidoglio. Per lui ora sono cavoli amari». Un distinguo c'è e proviene da un importante membro della comunità filadelfina che chiede l'anonimato: «Non lo voglio qui. Dopo Mafia Capitale, Marino non è stato mandato a casa solo per timore di una vittoria del M5S. Il sindaco di Roma è ancora un comunista che non ha perso né il pelo né il vizio. Pensa solo alla poltrona. Non ho nessuna stima per lui. E poi che c'entra lui con la nostra Filadelfia?».