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All'estero senza soldi per rientrare

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Carte di credito e bancomat bloccati per la crisi. Chi è fuori rischia di rimanerci

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Talmente europeo che oggi il greco all'estero rischia di non poter più tornare in Patria. Sì, perché le sue carte di credito sono praticamente inutilizzabili. «Per fortuna ho prenotato il volo per l'Italia due mesi fa, acquistando il biglietto on line per me e la mia fidanzata. Ma ora non posso fare più nulla con la mia carta di credito. Volevo comperare il biglietto per i Musei Vaticani ma la mia banca mi ha bloccato tutto». Ghiorgos, giovane impiegato in un'impresa di Corinto, aveva sognato fin da piccolo il suo viaggio in Italia. Tre giorni a Roma, poi Firenze, Siena e Venezia. Il suo soggiorno nel nostro Paese rischia però di trasformarsi in un incubo. Tanto per dirne una, sarà costretto ad alzarsi presto per evitare le interminabili file a San Pietro e negli altri musei. «Non è un periodo fortunato – continua – non bastavano i disagi a Corinto dove fuori ad ogni banca c'è il panico. Ora sarò costretto a fare lo stesso anche in vacanza». In ogni caso Ghiorgos è stato assai fortunato. Lui, partito dopo il referendum di domenica scorsa e sapendo della crisi di liquidità, è riuscito a mettere da parte un po' di contanti chiedendoli a genitori, parenti e amici che hanno fatto una colletta per consentirgli di viaggiare serenamente. Ma ad altri è andata peggio. «Ho alcuni amici fuori – racconta – che non hanno potuto pagare l'albergo. Una mia cugina si trova a Eurodisney con la famiglia. Sta vivendo un incubo perché non può disporre della sua carta di credito. Avete idea di cosa significhi per lei e i suoi bambini non poter spendere liberamente?» Altro che fila ai bancomat, dunque, i turisti greci in vacanza rischiano di non poter tornare. Una nota compagnia aerea lowcost ha previsto per gli ellenici il pagamento in contanti, ma in ogni caso i disagi non mancano, tanto che molti greci stanno pensando di rinviare le vacanze fino a quando la situazione non si sarà sistemata. Quando? Nessuno lo sa. Intanto Ghiorgos si è precipitato alla Stazione Termini per acquistare, attraverso le biglietterie automatiche, un viaggio di andata e ritorno per Firenze. «Alle altre città dovremo rinunciare – ammette - non sono nemmeno tranquillo a girare con tutto questi soldi nel portafogli. Ci manca solo che mi derubano sul treno e poi sono davvero rovinato». Per non parlare dei diversi camionisti greci bloccati alle frontiere e o nelle aree di sosta perché non sanno come pagare ai caselli autostradali. Ellenici dunque apolidi, prigionieri in quell'Europa che non li vuole ma che malgrado tutto ora è costretta ad ospitarli.

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